8 marzo, l’impatto del Covid sulle donne in un sondaggio del Parlamento europeo

Dall'inchiesta emerge che le richieste delle donne ai deputati europei riguardano la lotta alla tratta di esseri umani e sfruttamento sessuale, alla violenza mentale e fisica contro le donne e al divario retributivo

Per la Giornata internazionale dei diritti della donna dell’8 marzo, il Parlamento europeo ha commissionato un sondaggio specifico dedicato alle donne europee, per valutare l’impatto della pandemia su vari aspetti della loro vita.

I risultati dell’indagine mostrano l’impatto significativo della pandemia sia a livello sia personale che professionale, come anche un forte aumento dei livelli di violenza contro le donne.

I risultati principali di questo sondaggio sono i seguenti:

  • Il 77% delle donne nell’UE ritiene che la pandemia di COVID-19 abbia causato un aumento della violenza fisica ed emotiva (dal 93% in Grecia al 47% in Ungheria)
  • Quattro su dieci (38%) affermano che la pandemia ha avuto un impatto negativo anche su reddito, equilibrio lavoro e vita privata (44%) e tempo dedicato al lavoro retribuito (21%)
  • La salute mentale delle donne ha risentito in modo significativo delle restrizioni della pandemia: misure di confinamento e coprifuoco (41%), limitazioni sul numero di persone da poter incontrare (38%).

Le donne nell’UE ritengono che il Parlamento europeo dovrebbe dare priorità alle seguenti problematiche: tratta e sfruttamento sessuale di donne e bambini (47%), violenza mentale e fisica contro le donne (47%), divario retributivo tra donne e uomini e suo impatto sullo sviluppo professionale (41%), maggiori difficoltà per le donne nel conciliare vita privata e lavorativa (equilibrio vita-lavoro) (31%), protezione di donne e ragazze appartenenti a gruppi vulnerabili (30%).

La Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, accogliendo con favore i risultati dell’indagine, ha dichiarato: “Le donne sono state colpite più duramente dalla pandemia di COVID-19. Sono state colpite mentalmente e finanziariamente. Questo deve finire. Il Parlamento europeo sta agendo per cambiare questa situazione “.

 

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