Dsa, Disturbi specifici dell’apprendimento

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

di Elisa Mulone

Psicologa e psicoterapeuta

Presidente Nazionale PLP

di Chiara Valenti

Psicologa e psicoterapeuta in formazione

Socia PLP

Può capitare che nel normale processo di apprendimento si presentino delle difficoltà. Per impostare delle corrette azioni di supporto, è importante capire, in fase evolutiva, se si tratta di una scarsa motivazione, di una carenza dell’ambiente socio culturale, di un deficit cognitivo o di disturbi specifici dell’apprendimento.

Cosa sono i DSA?

La sigla DSA indica i disturbi specifici dell’apprendimento che coinvolgono le abilità di lettura, calcolo e scrittura. Si distinguono in:

dislessia,

discalculia,

disgrafia,

disortografia.

La dislessia è il disturbo specifico nell’automatizzazione e nella correttezza della lettura intesa come decodifica del testo, che si traduce in eccessiva lentezza ed eccessivo numero di errori.

La discalculia è il disturbo specifico nelle abilità di numero e di calcolo, intese come capacità di comprendere e operare con i numeri.

La disortografia è il disturbo specifico nella correttezza della scrittura, intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica.

La disgrafia è il disturbo nella grafia, intesa come abilità grafo-motoria. Si tratta di una difficoltà specifica nella riproduzione delle configurazioni grafiche (lettere, disegni) e nell’orientamento spaziale nella scrittura. I disgrafici presentano maggiore difficoltà nell’automatizzare il corsivo, una scrittura irregolare, un’impugnatura scorretta che porta a dolori alla mano anche dopo avere scritto per poco tempo, un’eccessiva prensione del foglio e un tratto eccessivamente marcato.

Non si tratta di una malattia da curare, ma di disturbi delle abilità scolastiche per cui risulta difficoltoso il processo di automatizzazione delle competenze strumentali di alcuni apprendimenti. Nella classificazione nosografica internazionale sono inseriti tra i disturbi del neurosviluppo. Si parla di disturbi evolutivi e di sviluppo atipico. Chi ha un DSA possiede un’intelligenza nella norma. Non perde capacità acquisite, bensì ha difficoltà nei processi di automatizzazione.

Incidenza e diagnosi

I DSA sono la principale causa di difficoltà scolastiche e di abbandono scolastico in Italia. L’incidenza nella popolazione in età evolutiva italiana è stimata tra il 2,5 e il 3,5%.

Attualmente è possibile fare diagnosi intorno alla fine del secondo/terzo anno della scuola primaria. È possibile, però, individuare specifici fattori di rischio (personali e familiari) e indicatori di ritardo di apprendimento per effettuare una diagnosi tempestiva e mettere in atto attività e interventi di potenziamento mirati e precoci.

Diritto allo studio e normative vigenti

Gli alunni con diagnosi di DSA, durante il percorso di studi, dalla scuola primaria ai percorsi universitari, possono godere dei benefici della legge 170/2010 che prevede misure dispensative e strumenti compensativi oltre che della più recente normativa MIUR, Circolare Ministeriale n. 8 del 2013 sui Bisogni Educativi Speciali (BES)

Gli strumenti compensativi sono supporti, didattici e tecnologici, che compensano (sostituiscono o facilitano) la prestazione richiesta nell’abilità compromessa, soprattutto in compiti automatici, senza sollevare l’alunno dal compito. Diminuiscono il carico delle difficoltà e il dispendio di risorse attentive. Ne sono alcuni esempi la tavola pitagorica, le tabelle (delle misure, delle formule geometriche, dell’alfabeto, i formulari…), le mappe concettuali, le parole-chiave, la calcolatrice, il registratore, gli audiolibri/libri digitali.

Le misure dispensative sono invece interventi che permettono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Sono previste, quindi, le verifiche orali al posto di prove scritte, la riduzione della verifica (circa 30%) oppure la concessione di più tempo per terminarla, le interrogazioni programmate su argomenti predefiniti (concordati), la riduzione della quantità di lavoro a casa, la dispensa da alcune prestazioni (lettura strumentale ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, studio mnemonico delle tabelline), in casi gravi, la dispensa dallo studio di lingue straniere e lingue antiche (in forma scritta), la valutazione del contenuto più che della forma.

Suggerimenti utili

Chi presenta un DSA apprende meglio attraverso l’ascolto, l’osservazione, la sperimentazione e gli aiuti visivi. Ha tempi di concentrazione ridotti e può giovare di pause frequenti durante lo studio. Avendo difficoltà anche nella gestione del tempo, trae inoltre utilità dall’utilizzo di planning per organizzare gli impegni. A scapito della difficoltà di memorizzare poesie e tabelline, gli alunni DSA hanno un pensiero creativo più sviluppato e può essere interessante sfruttare questa potenzialità per permettere loro di dare il meglio nei compiti scolastici.