Ddl crisi di impresa e insolvenza, Orlando: “Contribuisce a competitività Paese”

Il provvedimento, licenziato dalla Camera lo scorso 1°febbraio, servirà ad anticipare le procedure di allerta e a prevenire il rischio di default “Si tratta di un primo passo importantissimo verso l’approvazione definitiva di una riforma che finalmente modernizza un sistema vecchio di 74 anni”, commenta il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il via libera della
Il provvedimento, licenziato dalla Camera lo scorso 1°febbraio, servirà ad anticipare le procedure di allerta e a prevenire il rischio di default

“Si tratta di un primo passo importantissimo verso l’approvazione definitiva di una riforma che finalmente modernizza un sistema vecchio di 74 anni”, commenta il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il via libera della Camera, arrivato lo scorso 1°febbraio, al disegno di legge delega per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza. “Con questo provvedimento  – prosegue il ministro – si anticipano le procedure di allerta, si cerca di prevenire il rischio default quando è ancora possibile e si colma la lacuna che riguardava i gruppi di imprese: insomma, si contribuisce fondamentalmente alla competitività del Paese, che così si allinea ai criteri che, in materia, ispirano gli altri Stati europei. Mi auguro che il testo possa essere presto licenziato anche dal Senato”.

 

Orlando ha poi spiegato che con questa riforma “si introducono procedure trasparenti che impediranno le opacità che si sono realizzate in passato troppo spesso in questo ambito”. “Queste norme – conclude Orlando – possono contribuire a sbloccare importanti risorse per l’economia italiana, che oggi sono incagliate in procedure concorsuali lenti e inefficaci, che troppo spesso portano alla dispersione della capacità produttiva delle aziende, al non ottimale soddisfacimento dei creditori e alla perdita di posti di lavoro e di know how. Le norme appena approvate alla Camera ridanno alle imprese, ai creditori, ai lavoratori la possibilità di trovare soddisfazione e di contribuire allo sviluppo del Paese”.