Confprofessioni Calabria, Pietro Marino è il nuovo presidente

L’avvocato catanzarese sarà affiancato dal neo vicepresidente Teodoro Vadalà (ANDI). Nell’agenda della Giunta esecutiva: innovazione tecnologica, transizione verde, reti tra professionisti, ricerca applicata alle professioni e sviluppo di nuove opportunità di lavoro

Catanzaro, 1° luglio 2021. Cambio ai vertici di Confprofessioni Calabria. Il nuovo presidente è Pietro Marino, avvocato Catanzarese, dirigente territoriale ANF (Associazione Nazionale Forense) e impegnato nel sociale attraverso l’associazione Nazionale ambientalista Vitambiente. Alla presenza di Franco Valente, direttore Confprofessioni e delegato dal presidente nazionale Gaetano Stella, lo scorso 1° luglio, si è svolta l’assemblea di Confprofessioni Calabria, dopo un lungo periodo di Commissariamento retto da Vilma Iaria. Nel corso dell’assemblea sono stati eletti i vertici e si è insediata la nuova giunta esecutiva della delegazione regionale. La giunta è costituita da Pietro Marino, Presidente (ANF); Teodoro Vadalà, Vicepresidente (ANDI); Rosalbino Cerra (FIMMG); Francesco Cufari (FIDAF); Nestore D’Alessandro (ANCL); Giuseppe Funaro (ALA); Cristina La Serra (ANA); Salvatore Passafaro (UNGDCEC); Franco Scarpino (ANC); Massimiliano Tavella, Revisore (ADC).

«Lavoreremo per coinvolgere i liberi professionisti in tutti i partenariati territoriali e nei tavoli di discussione», ha dichiarato il neo Presidente, ringraziando i presenti. «Confprofessioni Calabria intensificherà il confronto con le Istituzioni per favorire percorsi di sviluppo locale condivisi», ha proseguito Marino. «Il sistema delle professioni nel tessuto socio economico regionale è determinante, perché capace di mettere a confronto le intelligenze del territorio e facilitare i cambiamenti nei processi di sviluppo, ponendo l’attenzione sull’innovazione tecnologica, la transizione verde, le reti tra professionisti, la ricerca applicata alle professioni e lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro, con il fine ultimo di scongiurare una fuga di cervelli dalla regione Calabria. Grazie alle professioni – ha concluso – si coltivano le speranze del Sud e della Calabria».