Rapporto annuale INPS, nel 2020 occupati calati del 2,8%

A subire la crisi in particolare i lavoratori indipendenti. Il Presidente Pasquale Tridico: “Nei primi mesi del 2021 importanti segnali di ripresa in tutto il settore privato”

Nella giornata di ieri, lunedì 12 luglio, il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha presentato il Rapporto annuale dell’Istituto, il documento che illustra le attività e il ruolo dell’ente nel sistema di welfare nazionale e nel contesto socioeconomico dell’Italia.

“Da qualunque prospettiva si analizzi”, ha spiegato il Presidente dell’INPS, “il 2020 è caratterizzato da una brusca caduta del fabbisogno di lavoro: ad una riduzione dell’occupazione del 2,8% si affianca un calo delle unità di lavoro del 7,1% e delle ore lavorate del 7,7%, a suggerire una riduzione del contributo lavorativo in una platea di lavoratori molto ampia. Una parte relativamente ridotta, anche a seguito del blocco dei licenziamenti, ha perso il lavoro, ad un’altra non è stato rinnovato il contratto a termine, e molti hanno lavorato e guadagnato meno”.

Tuttavia, secondo quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Istituto, la crisi non ha colpito in modo uguale tutti i lavoratori: tra l’ultimo trimestre del 2019 e il primo del 2021, infatti, i lavoratori indipendenti sono diminuiti del 5,1%. Una situazione analoga la si riscontra anche a livello di ore lavorate: il calo qui è stato del 9,8%, a fronte di una diminuzione complessiva del 7,7%.

Un capitolo speciale è stato dedicato ai sostegni offerti ai lavoratori autonomi e ad alcune categorie di dipendenti con le indennità da 600 e da 1000 euro. Nel corso del 2020 sono stati effettuati 8,8 milioni di pagamenti per un importo complessivo di quasi 6 miliardi di euro, di cui le erogazioni per autonomi e stagionali superano il 70% del totale. I beneficiari di queste misure sono stati 4,2 milioni e ciascuno in media ha ricevuto circa 1.400 euro.

“Nei primi cinque mesi dell’anno in corso registriamo tuttavia importanti segnali di ripresa del tessuto produttivo” ha aggiunto Tridico. “Infatti, al 31 maggio 2021, le entrate contributive riferite a tutto il settore privato (aziende, lavoratori autonomi, liberi professionisti e lavoratori domestici) sono aumentate di 4,5 miliardi di euro, con un incremento sul 2020 di oltre nove punti percentuali”.