Welfare Index, Confprofessioni in campo

Si è svolto a Milano l’incontro, promosso da Generali, per rilanciare la cultura del welfare nelle piccole e medie imprese e negli studi professionali Welfare aziendale quale leva strategica per la crescita sostenibile non solo delle aziende e dei territori ma anche del capitale umano, elemento fondamentale per l’innovazione sociale. È quanto emerso in occasione
Si è svolto a Milano l’incontro, promosso da Generali, per rilanciare la cultura del welfare nelle piccole e medie imprese e negli studi professionali

Welfare aziendale quale leva strategica per la crescita sostenibile non solo delle aziende e dei territori ma anche del capitale umano, elemento fondamentale per l’innovazione sociale. È quanto emerso in occasione del “Welfare Index PMI: il welfare aziendale fa crescere l’impresa”, uno degli appuntamenti che hanno caratterizzato il salone della CSR (Corporate Social Responsibility) che si è svolto gli scorsi 4 e 5 ottobre a Milano, presso l’Università Bocconi.

Accanto ad alcune testimonianze di eccellenze nel campo del welfare aziendale, durante l’incontro sono stati presentati i risultati e gli sviluppi della prima ricerca sul welfare nelle piccole e medie imprese italiane, il “Welfare Index PMI”, realizzata da Generali insieme a Confindustria, Confartigianato, Confagricoltura e Confprofessioni. Si tratta del primo rapporto che fotografa lo stato del welfare nelle PMI attraverso un indice che misura la qualità e i livelli delle iniziative delle imprese con meno di 250 dipendenti, ovvero l’ossatura del sistemo produttivo italiano, tra cui gli studi professionali.

«Welfare Index Pmi è nato proprio per diffondere la cultura del welfare nelle piccole e medie imprese – ha spiegato Andrea Mencattini, responsabile controllate assicurative e rapporti Istituzioni di Generali – se noi pensiamo che in Italia un piano di previdenza complementare, una pensione aggiuntiva, un piano sanitario ce l’hanno un lavoratore su tre vediamo che il numero di lavoratori che non è coperto è molto ampio. Dove sono questi lavoratori? Tutti nelle piccole e medie imprese». Eppure, secondo Luca Perini, responsabile risorse umane  e organizzazione di Generali Italia, il welfare aziendale è la risposta giusta per far crescere le imprese anche in termini di business: «È dimostrato che dei dipendenti ingaggiati che vivono bene la vita aziendale riescono a trasferire questo benessere anche ai clienti e questo si traduce immediatamente in un ritorno economico».

Le iniziative delle imprese che partecipano alla ricerca vengono classificate in base a dieci aree di intervento: formazione e sostegno alla mobilità, assicurazione per dipendenti e famiglie, sostegno economico ai dipendenti, previdenza integrativa, salute, sicurezza e prevenzione incidenti, pari opportunità e sostegno genitori, welfare allargato al territorio, integrazione sociale e sostegno ai soggetti deboli, conciliazione vita e lavoro. Dai risultati delle prima edizione del “Welfare Index PMI”, cui hanno partecipato oltre 2 mila piccole e medie imprese, è emerso che il welfare aziendale è molto diffuso nel sistema imprenditoriale italiano. Il 45% infatti è attivo in almeno 4 ambiti, mentre l’11% realizza iniziative a favore dei propri dipendenti in più di 6 aree.

Per la seconda edizione, che si concluderà a marzo del 2017, Generali, Confindustria, Confartigianato, Confagricoltura e Confprofessioni puntano a coinvolgere ben 3 mila imprese.