Welfare del sostegno alla ripresa, il rapporto Adepp

Le Casse di previdenza hanno messo in campo diverse misure per sostenere i professionisti colpiti dalla crisi “I liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza hanno subito pesantemente la crisi dovuta alla pandemia da Covid 19 e, ancora una volta, hanno visto i propri redditi subire un calo. Ma tutto il sistema ha risposto alla
Le Casse di previdenza hanno messo in campo diverse misure per sostenere i professionisti colpiti dalla crisi

“I liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza hanno subito pesantemente la crisi dovuta alla pandemia da Covid 19 e, ancora una volta, hanno visto i propri redditi subire un calo. Ma tutto il sistema ha risposto alla crisi, proteggendo i propri iscritti e ridisegnando un welfare che, dopo l’emergenza, va oltre la previdenza e l’assistenza, fino a progettare il welfare del sostegno alla ripresa“. Questo quanto emerge dal “Rapporto AdEPP sul Welfare”, pubblicato a ottobre 2020. 

 

“La “Crisi Covid-19” ha fatto emergere e accentuato tutte le criticità e le problematiche con cui si scontrano i liberi professionisti che da molti anni tentano di superare le trasformazioni e i cambiamenti – in primis la rivoluzione digitale (A.I., machine learning, IoT, robotica, e altro). Le Casse hanno approvato misure quali l’assistenza fiscale, proroghe, rateizzazioni e l’annullamento degli interessi e delle sanzioni, nonché – in alcuni casi – deroghe al criterio e al requisito della regolarità contributiva per poter accedere ai sussidi” – si legge nel Report.

Le Casse infatti hanno risposto alle esigenze dei professionisti, concedendo ulteriori bonus cumulabili con l’indennizzo pubblico, finanziamenti a tasso zero, contributi per i canoni di locazione dello studio professionale e per l’acquisto di beni strumentali, agevolazioni per il credito anche mediante la stipula di nuove convenzioni con banche e assicurazioni, e anticipando i bonus statali: per ogni mese, sono state ammesse al pagamento in media 495.000 richieste su un totale di iscritti attivi (non pensionati) di 1.298.000.

 

“Inoltre, al fine di tutelare gli iscritti e le loro famiglie, le Casse hanno posto in essere azioni specifiche, prevedendo – nell’ambito della loro autonomia gestionale, organizzativa e finanziaria – l’erogazione di indennità a seguito di ricovero e per quarantena (obbligatoria e/o fiduciaria), rimborsi post-ricovero, contributi per la diagnostica (tamponi, test sierologici, etc.), consulenza telefonica o di video-consulto medico specialistico, nonché polizze sanitarie gratuite per indennizzi in caso di infezione da virus SARS-CoV-2″ – continua il Rapporto.

 

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