Una rete per gli autonomi con il fondo di solidarietà

L’intervento del presidente Stella nell’articolo de Il Corriere della Sera Tratto dal Corriere della Sera del 26 ottobre Autore: Isidoro Trovato   Dopo un periodo di incubazione di tre anni, alla fine anche gli studi professionali hanno il loro Fondo di solidarietà, una nuova rete di protezione sociale per salvaguardare i livelli occupazionali e gestire
L’intervento del presidente Stella nell’articolo de Il Corriere della Sera

Tratto dal Corriere della Sera del 26 ottobre

Autore: Isidoro Trovato

 

Dopo un periodo di incubazione di tre anni, alla fine anche gli studi professionali hanno il loro Fondo di solidarietà, una nuova rete di protezione sociale per salvaguardare i livelli occupazionali e gestire le prestazioni di sostegno al reddito previste dal decreto legislativo 148/2015. «Adesso il Fondo di solidarietà è pronto, nel 2021 dovrebbe partire – spiega Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni -. L’ obiettivo è quello di garantire ai lavoratori delle realtà professionali, che occupano in media più di tre dipendenti, compresi anche gli apprendisti, una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’ attività.

 

Oltre al finanziamento dell’ assegno ordinario a favore dei lavoratori interessati da questi provvedimenti, il Fondo opera in stretta sinergia con gli enti bilaterali del settore per coniugare efficacemente politiche attive e politiche passive del lavoro e proporre percorsi di riqualificazione». In tempi di precarietà come questi che stiamo vivendo, diventano essenziali gli ammortizzatori sociali e gli strumenti di protezione del reddito specie in un settore poco «coperto» come quello del mondo delle professioni.

Confprofessioni si è attivata per mettere in moto il Fondo che si rivolge a tutte le professioni dell’ area sanitaria, giuridica, economica e tecnica e a tutti i lavoratori che non sono coperti dal Fondo di integrazione salariale.

 

Strumenti inediti 

Confprofessioni e Cnel si sono spinti oltre con una proposta di legge che introduca un incremento dell’ indennità di maternità e paternità per i professionisti lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps; una contribuzione figurativa per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata che abbiano contratto malattie di particolare gravità, che prevedano lunghe interruzioni dell’ attività lavorativa. Infine il testo prevede anche l’ introduzione di un ammortizzatore sociale generale (finalizzato alla partecipazione a percorsi di aggiornamento e riqualificazione professionale) finanziato dalla gestione separata Inps, per i professionisti lavoratori autonomi suoi iscritti, per salvaguardare l’ attività professionale in caso di crisi dell’ attività economica.

 

«L’ iniziativa legislativa del Cnel giunge in un momento cruciale per i lavoratori autonomi, messi a dura prova dall’ emergenza Covid-19 – afferma Stella, che è anche coordinatore della Consulta per il lavoro autonomo e le professioni del Cnel. L’ assenza di una moderna rete di protezione sociale e di welfare, insieme a interventi normativi parziali, hanno determinato una profonda disuguaglianza sociale che si è manifestata in maniera acuta proprio durante la pandemia. Oggi, grazie alla sensibilità del presidente Tiziano Treu e al costante confronto con le parti sociali e con tutti gli organismi associativi del lavoro autonomo, abbiamo in mano uno strumento legislativo che ci permette di colmare questo squilibrio rispetto al lavoro subordinato-dipendente e di compiere un passo importante verso l’universalità delle tutele».