Ue, cinque raccomandazioni all’Italia

La Commissione europea chiede più concorrenza nel settore delle professioni regolamentate e una riforma delle politiche attive nel mercato del lavoro e della Pubblica amministrazione Politiche di bilancio, riforma della Pubblica amministrazione, ridimensionamento dello stock dei crediti deteriorati, attuazione delle politiche attive nel mercato del lavoro, incremento della concorrenza nelle professioni regolamentate. Sono i cinque
La Commissione europea chiede più concorrenza nel settore delle professioni regolamentate e una riforma delle politiche attive nel mercato del lavoro e della Pubblica amministrazione

Politiche di bilancio, riforma della Pubblica amministrazione, ridimensionamento dello stock dei crediti deteriorati, attuazione delle politiche attive nel mercato del lavoro, incremento della concorrenza nelle professioni regolamentate. Sono i cinque temi toccati nelle raccomandazioni per l’Italia formulate dalla Commissione europea. Il 18 maggio scorso, infatti, nel quadro del semestre europeo, la Commissione ha inviato al Consiglio la sua proposta per le raccomandazioni specifiche da rivolgere ad ogni stato membro affinché ciascun Paese orienti la propria politica economica coerentemente con gli obiettivi dell’UE.

 

Per quanto riguarda le politiche di bilancio italiane, Bruxelles ritiene necessario, da un lato, limitare la deviazione temporanea dall’aggiustamento dello 0,5% PIL richiesto verso l’obiettivo di bilancio a medio termine all’importo pari allo 0,75% del PIL concesso per gli investimenti e l’attuazione delle riforme strutturali, dall’altro, accelerare i programmi di privatizzazione e il miglioramento del rispetto dell’obbligo tributario. La Commissione raccomanda, inoltre, una riforma della pubblica amministrazione e una riduzione della durata dei processi civili attraverso una gestione efficiente delle cause, il ridimensionamento dello stock dei crediti deteriorati, il miglioramento della disciplina dell’insolvenza e l’attuazione delle riforme in materia di governo societario nel settore bancario; l’attuazione della riforma delle politiche attive nel mercato del lavoro e l’attuazione di una strategia nazionale di lotta contro la povertà. Infine, Bruxelles suggerisce all’Italia di incrementare la concorrenza nei settori delle professioni regolamentate, dei trasporti, della sanità, del commercio al dettaglio e nell’aggiudicazione delle concessioni demaniali per la condotta di attività economiche. Infatti, per quanto riguarda il settore dei servizi, secondo l’UE la promozione della concorrenza è ancora troppo limitata e vari settori godono ancora di eccessivo protezionismo. Inoltre, nel documento la Commissione indica che alcune disposizioni della legge annuale sulla concorrenza 2015, ancora in fase di discussione in Parlamento, sono state attenuate nel corso dell’iter parlamentare, in particolare quelle che riguardano le professioni legali.

 

In termini generali, le raccomandazioni della Commissione si concentrano in via prioritaria sui tre pilastri individuati nell’analisi annuale della crescita 2016 per rafforzare la ripresa economica dell’UE e promuovere la convergenza tra gli stati membri:  la creazione di un ambiente favorevole al rilancio degli investimenti, il proseguimento delle riforme strutturali e la gestione responsabile delle politiche di bilancio. Secondo l’Ue, infatti, i progressi compiuti dagli stati membri sul fronte delle riforme non sono ancora sufficienti, pertanto, la Commissione continuerà a sostenere questi sforzi attraverso il servizio di assistenza per le riforme strutturali istituito lo scorso anno.