Tutela complementare, quali sinergie e quali prospettive?

A Roma il Forum sul welfare integrativo, promosso da Itinerari previdenziali, con la partecipazione di Confprofessioni. Si apre oggi a Roma il Forum sul Welfare Integrativo, organizzato da Itinerari Previdenziali e rivolto agli operatori del settore del welfare integrato: casse di previdenza, fondi pensione preesistenti e negoziali e casse di assistenza sanitaria, ma anche alle
A Roma il Forum sul welfare integrativo, promosso da Itinerari previdenziali, con la partecipazione di Confprofessioni.

Si apre oggi a Roma il Forum sul Welfare Integrativo, organizzato da Itinerari Previdenziali e rivolto agli operatori del settore del welfare integrato: casse di previdenza, fondi pensione preesistenti e negoziali e casse di assistenza sanitaria, ma anche alle associazioni, alle parti sociali e a tutti i soggetti che operano nel welfare integrato. L’evento vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Alberto Brambilla, presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali; Gaetano Stella, presidente Confprofessioni; Daniele Cerrato, presidente Casagit; Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager; Alberto Oliveti, presidente Enpam e Adepp; e Roberto Ghiselli, segretario nazionale Cgil. Al centro del dibattito “La tutela complementare per lavoratori e famiglie: quali sinergie e quali prospettive?”

 

Una risposta al tema sollevato da Itinerari previdenziali viene dalle “nuove opportunità del welfare aziendale per fondi pensione, casse previdenziali e fondi sanitari”. Infatti, a ben guardare, il welfare aziendale vede: a) in prevalenza le medesime fonti istitutive dei fondi negoziali e delle casse sanitarie; b) i beneficiari sono gli stessi; c) la conversione del premio di risultato in welfare, in tutto o in parte, comporta una enorme massa di risorse che si possono “spalmare” sulle prestazioni complementari; d) ma fondi e casse possono offrire, modificando i propri Statuti e Regolamenti, anche altre tipologie di prestazioni sociali facendo anche ampio uso di “convenzioni”; e) la prima prestazione che tutti dovrebbero inserire, viste le proiezioni impressionanti sull’invecchiamento della popolazione italiana, è la copertura LTC per la non autosufficienza che potrebbe essere l’arma vincente per convincere molti indecisi a partecipare alle forme complementari.

 

Le prospettive demografiche e il progressivo invecchiamento della popolazione, unitamente all’andamento economico del nostro Paese, stanno portando alla luce nuovi bisogni sociali molto correlati tra loro; oltre all’assistenza sanitaria integrativa e alla previdenza complementare, si dovranno affiancare coperture accessorie per l’invalidità, la non autosufficienza, l’inoccupazione, l’assistenza socio-assistenziale, la conciliazione tempi di lavoro e di cura, la formazione, gli asili nido e così via. Da qui la necessità per gli operatori del welfare integrato di riflettere su questi nuovi bisogni e di rimodulare le strategie e gli interventi da adottare per offrire nuove coperture in questo “welfare mix dinamico”.

 

Cosa comporta questa prospettiva in termini di riorganizzazione? Nei fatti Fondi e Casse diverrebbero veri e propri “Enti polifunzionali” e la vera “casa” dei lavoratori. Probabilmente, il percorso sarà lungo e con qualche difficoltà ma il welfare aziendale, per gli operatori del welfare integrato, è un “treno” da non perdere. L’incontro sarà quindi l’occasione per analizzare fare il punto sull’operatività e su tutte le buone pratiche già avviate, per aumentare le coperture verso i nuovi bisogni tutelabili a vantaggio degli iscritti.