Delega fiscale, le proposte di Confprofessioni al Senato

Si è svolta l’audizione di Confprofessioni alla Commissione Finanze di Palazzo Madama su internazionalizzazione, trasmissione telematica e rapporto fisco-contribuenti. Obiettivo: Estendere i benefici ai professionisti Delega Fiscale «Ristabilire il corretto e trasparente rapporto fra il fisco, le imprese e i cittadini. Rapporto nel quale un’ampia fascia di liberi professionisti, in particolare quelli che operano nell’area
Si è svolta l’audizione di Confprofessioni alla Commissione Finanze di Palazzo Madama su internazionalizzazione, trasmissione telematica e rapporto fisco-contribuenti. Obiettivo: Estendere i benefici ai professionisti

Delega Fiscale «Ristabilire il corretto e trasparente rapporto fra il fisco, le imprese e i cittadini. Rapporto nel quale un’ampia fascia di liberi professionisti, in particolare quelli che operano nell’area economica, si confronta quotidianamente, registrandone sempre più sovente disfunzioni e problematiche capaci di soffocare professionalità, senso della misura e pazienza». Parte da qui la relazione di Confprofessioni sui decreti attuativi della delega fiscale consegnata lo scorso 21 maggio alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, nel corso di un’audizione sui decreti per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese, per la trasmissione telematica delle operazioni Iva e sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuenti.

 

Nell’ambito delle misure per l’internazionalizzazione, Confprofessioni ha condiviso l’impostazione del governo tesa a favorire il mondo delle imprese, tuttavia «non possiamo trascurare il ruolo fondamentale del “professionista”, protagonista non secondario nel processo di internazionalizzazione delle imprese, ma anche soggetto economico autonomo che deve poter affrontare le sfide della globalizzazione con gli stessi strumenti resi disponibili per il mondo delle imprese», ha sottolineato il delegato alla fiscalità di Confprofessioni, Luigi Carunchio. Se infatti il Governo sta lavorando a una maggiorazione della deducibilità  delle spese di di rappresentanza delle imprese, appare opportuno «intervenire sulla sulla medesima tipologia di spesa anche in relazione ai professionisti, sia su altre forme di incentivazione che devono favorire, in particolare, le situazioni in cui il professionista investe nella propria formazione professionale». Nel dettaglio: spese di vitto e alloggio; spese di aggiornamento professionale; spese per i veicoli utilizzati dal professionista.