Stella (Confprofessioni): sui fondi europei più chiarezza da Governo e Regioni

Dalla settimana europea dell Pmi a Napoli, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, denuncia: la Commissione Ue ha aperto il ciclo di finanziamenti 2014-2020 alle professioni, ma in Italia si continua a non affrontare il problema “I liberi professionisti possono essere ingranaggio e lubrificante di sviluppo delle politiche europee. La congiuntura è impietosa, ma non
Dalla settimana europea dell Pmi a Napoli, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, denuncia: la Commissione Ue ha aperto il ciclo di finanziamenti 2014-2020 alle professioni, ma in Italia si continua a non affrontare il problema

“I liberi professionisti possono essere ingranaggio e lubrificante di sviluppo delle politiche europee. La congiuntura è impietosa, ma non siamo in un vicolo cieco. Le politiche della Commissione mirano a mantenere e rafforzare un’economia produttiva basata sulla conoscenza. Ciò vale per i liberi professionisti quanto per gli imprenditori. Il lavoro promosso dalla Commissione europea ha avuto il pregio di affermare che i professionisti rientrano, a pieno titolo, tra i destinatari dei fondi comunitari. È un’affermazione forte, alla quale purtroppo, non fa riscontro ad oggi una altrettanto chiara posizione del Governo e delle Regioni italiane”

Con queste parole il presidente di Confrpfessioni, Gaetano Stella, ha aperto i lavori del convegno “Le risorse europee per i Professionisti – Protagonisti di innovazione e sviluppo”, che si è tenuto oggi a Napoli nell’ambito della settimana europea delle Pmi promossa dalla Commissione europea. L’incontro ha visto la partecipazione – tra gli altri – di Giorgio Santini della Commissione Bilancio del Senato, Ignazio Abrignani, vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera e degli onorevoli Walter Rizzetto e Marco Baldassarre. 

Santini, dopo aver riconosciuto il ruolo fondamentale della Confprofessioni nella battaglia per l’accesso al credito, ha sottolineato “l’importante contributo che le professioni possono avere nella gestione dei fondi. Anche perché l’Italia perde le risorse comunitarie a causa di una carenza di progettazione e di una frammentazione degli obiettivi”. Da parte sua Rizzetto ha riconosciuto l’assenza di una “azione normativa che consenta ai professionisti di essere parte attiva della gestione dei fondi comunitari”.

Stella ha quindi sottolineato come fino al 2020 “ci sono 2,3 miliardi del programma Cosme (finalizzato a migliorare la competitività delle Pmi) e 80 miliardi di Horizon 2020 (per finanziare l’innovazione e la ricerca” ha detto Stella. “Lo stesso approccio che le istituzioni comunitarie hanno dedicato a sostegno delle imprese sino a oggi, deve essere dedicato alle attività professionali, tenendo conto che le stesse professioni si inquadrano in un contesto regolatorio differente (anche in ambito Ue) costituito principalmente dalle direttive Servizi e Qualifiche professionali e dal diritto comunitario sulla concorrenza”.

 

video TGR Campania (min. 17:23)

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