Split payment, stangata sui professionisti

Il decreto correttivo dei conti pubblici ha confermato la scissione dei pagamenti iva per i professionisti. Dure critiche di Confprofessioni Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la manovrina del governo Gentiloni approda alla Commissione Bilancio della Camera, che dovrà esaminare le misure di aggiustamento dei conti pubblici richieste da Bruxelles. L’obiettivo del ministro dell’Economia, Pier
Il decreto correttivo dei conti pubblici ha confermato la scissione dei pagamenti iva per i professionisti. Dure critiche di Confprofessioni

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la manovrina del governo Gentiloni approda alla Commissione Bilancio della Camera, che dovrà esaminare le misure di aggiustamento dei conti pubblici richieste da Bruxelles. L’obiettivo del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan,  è quello di portare nelle casse dello Stato 3,4 miliardi di euro già da quest’anno e altri 4,5 miliardi a partire dal 2018. Tra le novità introdotte dal decreto legge 50/2017, è stata confermata l’estensione dello split payment ai professionisti a partire dal prossimo 1° luglio.

Il meccanismo della “scissione dei pagamenti”  prevede che le amministrazioni pubbliche, gli enti locali, le aziende partecipate dalla P.A. e le società quotate a Piazza Affari versino l’Iva esposta in fattura dai committenti direttamente nelle casse dell’Erario. Secondo le stime lo split payment esteso ai professionisti potrebbe fruttare un incremento del gettito Iva pari a 1 miliardo di euro nel 2017 e di circa 1,5 miliardi nel 2018.

La decisione del governo è stata duramente contestata da Confprofessioni che ha ricordato come i professionisti versino già la ritenuta d’acconto, hanno l’obbligo della fatturazione elettronica e della trasmissione trimestrale dell’Iva.  Secondo il presidente Stella, la scissione dei pagamenti Iva sottrae preziosa liquidità agli studi professionali in una fase di grave crisi economica dei liberi professionisti.