Sospensione deleghe pagamento, a rischio tutte le compensazioni

Riportiamo di seguito il comunicato dell’Associazione Nazionale Commercialisti, diffuso lo scorso 3 settembre Roma, 4 settembre 2018. L’attuazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di una disposizione normativa dovrebbe essere all’insegna della chiarezza e garantire ai cittadini contribuenti e ai professionisti del settore la possibilità, attraverso delle linee guida complete e puntuali, di agire correttamente. “Purtroppo
Riportiamo di seguito il comunicato dell’Associazione Nazionale Commercialisti, diffuso lo scorso 3 settembre

Roma, 4 settembre 2018. L’attuazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di una disposizione normativa dovrebbe essere all’insegna della chiarezza e garantire ai cittadini contribuenti e ai professionisti del settore la possibilità, attraverso delle linee guida complete e puntuali, di agire correttamente.

“Purtroppo – afferma Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – ciò non sempre accade e la direttiva dell’Agenzia delle Entrate sui criteri e modalità di sospensione delle deleghe di pagamento contenenti compensazioni che presentano profili di rischio (n. 195385/2018 del 28 agosto) ne è un esempio”.

La legge di bilancio 2018 (articolo 1, comma 990, legge n. 205 del 27.12.2017) ha introdotto, con la finalità di contrastare le indebite compensazioni, la possibilità per l’Amministrazione Finanziaria, in presenza di deleghe di pagamento contenenti compensazioni che hanno profili di rischio, di sospendere fino a 30 giorni l’esecuzione delle deleghe per verificare un eventuale indebito utilizzo dei crediti erariali.

“Si poteva legittimamente ritenere che l’Agenzia delle Entrate avrebbe provveduto a specificare e indicare nel dettaglio i profili di rischio la cui presenza comporterà l’avvio della procedura di sospensione, permettendo così di delineare l’ambito di applicazione del provvedimento. Invece, prosegue il Presidente Cuchel – l’Amministrazione finanziaria si riferisce in modo generale a ogni tipologia di crediti compensati e di debiti pagati, e quindi, di fatto, tutte le compensazioni, a partire dall’entrata in vigore del provvedimento, il 29 ottobre prossimo, saranno assoggettabili all’applicazione della procedura di sospensione e alla possibilità di scarto”. 

Se il fine della norma è di contrastare le compensazioni indebite, il comportamento dell’Agenzia delle Entrate sembra andare ben oltre, creando le condizioni per cercare di limitare il più possibile il diritto dei contribuenti ad esercitare la compensazione dei crediti mediante il modello F24. 

Purtroppo non è la prima volta che l’Agenzia delle Entrate con il suo atteggiamento va oltre il suo ruolo e le sue prerogative e la nostra Associazione accade sempre più spesso che si trovi a doverlo evidenziare. È una situazione tutt’altro che rassicurante per contribuenti e professionisti del settore, anche in ragione del fatto che questi sconfinamenti finiscono sempre per generare un clima di confusione e incertezza.    

“Sarebbe opportuno – conclude Cuchel – che, in ossequio al principio della norma introdotta dalla legge di bilancio 2018,  l’Agenzia delle Entrate provvedesse a definire diversamente i criteri per la sospensione delle compensazioni, delineando quali siano i profili di rischio, ciò al fine di non compromettere, in alcun modo, l’utilizzo legittimo delle compensazioni”.