Servizi professionali, il nuovo pacchetto di Bruxelles

Dalla e-card alle modalità di adozione delle norme nazionali. Le nuove misure lanciate dalla Commissione europea illustrate dal desk europeo di Confprofessioni Una nuova e-card europea dei servizi, ma anche orientamento, proporzionalità e notifica delle norme nazionali. La Commissione ha lanciato un nuovo pacchetto di misure che renderà più facile per le imprese e per
Dalla e-card alle modalità di adozione delle norme nazionali. Le nuove misure lanciate dalla Commissione europea illustrate dal desk europeo di Confprofessioni

Una nuova e-card europea dei servizi, ma anche orientamento, proporzionalità e notifica delle norme nazionali. La Commissione ha lanciato un nuovo pacchetto di misure che renderà più facile per le imprese e per i professionisti la prestazione di servizi ad una potenziale base di 500 milioni di clienti in tutta l’Unione europea. Le proposte si inseriscono nella tabella di marcia della strategia per il mercato unico. La Commissione, infatti, non intende modificare la normativa vigente dell’Ue nel settore dei servizi, ma punta a una migliore applicazione delle norme, per sfruttarne tutte le potenzialità e dare un nuovo impulso all’economia dell’Ue. Lo ha reso noto un recente report del Desk europeo di Confprofessioni, che ha illustrato le iniziative adottate dalla Commissione europea lo scorso 10 gennaio. Vediamole.

 

Una nuova e-card europea dei servizi. Una procedura elettronica semplificata renderà più facile per i prestatori di servizi alle imprese (ad esempio, imprese di ingegneria, consulenti informatici, organizzatori di fiere) e di servizi di costruzione espletare le formalità amministrative necessarie per fornire servizi all’estero, riducendo i costi amministrativi a carico del prestatore di servizi. I prestatori di servizi potranno rivolgersi, nella propria lingua, a un interlocutore unico nel proprio paese, il quale dopo aver verificato i dati necessari li trasmetterà allo Stato membro ospitante. La nuova e-card conterrà i dati identificativi del prestatore di servizi; lo stato membro in cui una specifica attività sarà svolta; informazioni sulle qualifica/certificazioni richieste nello Stato membro di origine; informazioni sulla buona condotta del prestatore (per esempio eventuali sanzioni professionali); informazioni sulla copertura assicurativa del prestatore di servizi. Come già avviene, lo Stato ospitante avrà il potere di applicare le disposizioni regolamentari nazionali e di decidere se il richiedente potrà offrire servizi sul proprio territorio. Lo Stato membro ospitante potrà anche decidere di sospendere la validità di una e-card in qualsiasi momento. L’e-card non pregiudica gli attuali obblighi dei datori di lavoro né i diritti dei lavoratori.

 

Valutazione della proporzionalità delle norme nazionali sui servizi professionali. Gli Stati membri saranno tenuti a sottoporre le norme nazionali sui servizi professionali  a un esame di proporzionalità globale e trasparente, per garantire un approccio coerente e uniforme nei Paesi membri. Tale valutazione dovrà essere condotta come parte del processo decisionale prima dell’adozione di una nuova normativa.

 

Orientamenti per le riforme nazionali in materia di regolamentazione delle professioni. I processi di riforma della regolamentazione dei servizi professionali nei singoli stati verranno agevolati con specifici gli orientamenti  dalla Commissione europea verso i servizi professionali con elevate potenzialità di crescita e di occupazione: servizi professionali di architetti, ingegneri, avvocati, contabili, esperti in brevetti, agenti immobiliari e guide turistiche. Gli Stati membri sono invitati a valutare se le prescrizioni per l’esercizio della professione rispondono agli obiettivi nazionali di politica pubblica perseguiti. Viene inoltre introdotto un “indicatore di restrittività” che misura quanto siano restrittivi i requisiti di accesso e di esercizio dei servizi professionali che rientrano negli ambiti menzionati. Gli orientamenti integrano le valutazioni del semestre europeo, esaminando in maniera specifica le prescrizioni applicabili a tali professioni. Gli orientamenti non sono vincolanti, tuttavia la Commissione ne seguirà l’applicazione e, se necessario, proporrà misure per eliminare gli eventuali ostacoli rimanenti.

 

Miglioramento del meccanismo di notifica dei progetti di norme nazionali sui servizi. La Commissione propone di perfezionare il meccanismo già esistente di notifica relativamente ai progetti di norme nazionali sui servizi, per rendere il processo più rapido, efficace e trasparente. La nuova procedura obbligherà gli Stati membri a notificare l’introduzione di nuove norme prima della loro adozione definitiva e a fornire ulteriori informazioni sulla proporzionalità di tali norme. Inoltre gli stakeholder avranno accesso alle notifiche degli Stati membri e potranno inviare osservazioni, in modo da garantire una maggiore trasparenza. Dopo un periodo di consultazioni della durata di tre mesi, nel caso in cui la Commissione abbia delle riserve sulla conformità delle norme oggetto di notifica con la Direttiva Servizi, essa potrà inviare un’allerta seguita da una Decisione della Commissione che richiederà allo Stato di conformare le sue norme nazionali alla Direttiva servizi.

 

Le prossime tappe. Le quattro proposte della Commissione saranno inviate al Parlamento europeo e al Consiglio per l’adozione. Gli stati membri saranno responsabili dell’applicazione delle indicazioni contenute nella comunicazione. La Commissione monitorerà e valuterà i progressi. Il Consiglio europeo ha chiesto che le diverse strategie relative al mercato unico siano completate e applicate entro il 2018.