Quarto trimestre 2016, occupazione in salita

Pari al 57,4%, risulta in crescita di un decimo di punto rispetto al trimestre precedente. I dati resi noti da Ministero del Lavoro, INAIL, INPS e ISTAT Nel quarto trimestre 2016 prosegue la tendenza all’aumento dell’occupazione su base annua. In particolare, il tasso di occupazione destagionalizzato è stato pari al 57,4%, in crescita di un
Pari al 57,4%, risulta in crescita di un decimo di punto rispetto al trimestre precedente. I dati resi noti da Ministero del Lavoro, INAIL, INPS e ISTAT

Nel quarto trimestre 2016 prosegue la tendenza all’aumento dell’occupazione su base annua. In particolare, il tasso di occupazione destagionalizzato è stato pari al 57,4%, in crescita di un decimo di punto rispetto al trimestre precedente; considerando l’ultimo decennio 2007-2016 recupera due punti percentuali rispetto al valore minimo (terzo trimestre 2013, 55,4%), ma è ancora distante di quasi un punto e mezzo da quello massimo (secondo trimestre 2008, 58,8%). A renderlo noto il Ministero del Lavoro, l’INAIL, l’INPS e l’ISTAT che, lo scorso 30 marzo, hanno pubblicato, in contemporanea sui rispettivi siti web, la “Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione” relativa ai dati del quarto trimestre 2016.

 

L’insieme dei dati, provenienti appunto da fonti diverse, mette in luce che la crescita tendenziale dell’occupazione continua ad essere interamente determinata dalla componente del lavoro dipendente sia, in termini di occupati complessivi (+1,5% Istat-Rfl) sia di posizioni lavorative riferite specificamente ai settori dell’industria e dei servizi (+2,6% Istat-Oros). L’andamento tendenziale trova conferma nei dati relativi alle Comunicazioni obbligatorie (Ministero del lavoro e delle politiche sociali – CO) rielaborate (+478 mila nella media del quarto trimestre 2016 rispetto al quarto trimestre 2015) e nei dati dell’Inps-Osservatorio sul precariato riferiti alle sole imprese private (+326 mila posizioni lavorative al 31 dicembre 2016 rispetto al 31 dicembre 2015). L’aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti nelle imprese dell’industria e dei servizi riguarda tutte le classi dimensionali d’impresa.

 

A livello congiunturale il lavoro indipendente registra una lieve ripresa (+0,5% pari a 28 mila occupati; fonte Istat-Rfl). Le posizioni lavorative dipendenti presentano un incremento congiunturale, nei dati destagionalizzati, concentrato nel settore dei servizi: nel quarto trimestre 2016 dalle Comunicazioni Obbligatorie si sono avute 2,1 milioni di attivazioni a fronte di poco più di 2 milioni di cessazioni, determinando un saldo positivo (attivazioni meno cessazioni) di 82 mila posizioni di lavoro dipendente. Questo è dovuto principalmente a una crescita nei servizi (+80 mila posizioni) e in misura ridotta nell’industria in senso stretto (+7 mila) mentre nell’agricoltura e nelle costruzioni si osserva una lievissima riduzione (-3 mila e -2 mila, rispettivamente).

 

Dopo quindici trimestri di progressiva riduzione tendenziale, il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti (Uniemens-Inps) cresce del 2,5% e si attesta in media a 128 mila unità a fronte di una sostanziale stabilità dell’intensità lavorativa misurata come numero medio di giornate retribuite nel mese (10,5 unità). Il numero dei lavoratori coinvolti nel lavoro somministrato continua a crescere a tassi tendenziali molto elevati anche nel quarto trimestre del 2016 (+12,9%) a fronte di una stabilità di intensità lavorativa (20,9 giornate retribuite nel mese).

 

Gli infortuni sul lavoro accaduti e denunciati all’Inail nel quarto trimestre del 2016 sono stati 136 mila (115 mila in occasione di lavoro e 21 mila in itinere) in diminuzione dello 0,6% (-829 denunce) rispetto al quarto trimestre del 2015. Nello stesso periodo le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 180 contro le 217 dell’analogo trimestre dell’anno precedente (-17,1%, 37 denunce in meno).