Puglia, i professionisti resistono allo shock della pandemia

Confprofessioni Puglia presenta il II Rapporto Regionale sulle libere professioni in Puglia

Venerdì 30 aprile, dalle ore 16, la diretta streaming dell’evento.

In una delle regioni del Mezzogiorno più colpite dalla pandemia cala l’occupazione,

ma resistono i liberi professionisti, che crescono dell’8,2% nel secondo trimestre del 2020.

Allarme ricambio generazionale: crescono i professionisti over 55, calano i giovani.

Gap di genere ancora marcato, ma il trend si inverte tra le giovani generazioni.

Roberto Maffei (Confprofessioni Puglia): Prioritario avvicinare i giovani alla libera professione

Un territorio colpito, che raccoglie le forze per la ripartenza. La Puglia, che con 1.201 decessi per milione di abitanti è una tra le regioni del Mezzogiorno più colpite dalla pandemia dal punto di vista sanitario, ne ha subito anche i contraccolpi economici: l’andamento crescente del Pil, già interrotto dalla crisi del 2009, ha subito un brusco arresto nel 2020, e si assiste sul territorio ad un calo dell’occupazione nel secondo trimestre del 2020, con gli indipendenti in diminuzione nel primo trimestre. Resistono allo shock causato dalla pandemia i liberi professionisti: in Puglia decrescono nel I trimestre 2020 rispetto allo stesso del 2019 (-4,5%), mentre nel II trimestre 2020 crescono del +8,2% rispetto al II trimestre 2019, passando da 76.737 a 83.029 unità in un anno.

Questa la fotografia della Regione Puglia scattata dal II Rapporto sulle libere professioni in Puglia, lo studio realizzato dall’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, che verrà presentato venerdì 30 aprile 2021, a partire dalle ore 16.00, in diretta streaming sulla pagina Facebook di Confprofessioni (per partecipare all’evento si può accedere alla sezione Eventi dell’app BeProf o registrarsi a questo LINK). L’evento, moderato dalla giornalista Annamaria Minunno, vedrà la partecipazione di Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, Roberto Maffei, presidente di Confprofessioni Puglia, Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo sviluppo economico, Loredana Capone, Presidente del Consiglio regionale, Pierluigi Lopalco, assessore regionale alla salute, Sebastiano Leo, assessore regionale formazione e lavoro, Davide Bellomo, presidente gruppo consiliare Lega Regione Puglia e Stefano Lacatena, presidente gruppo consiliare Forza Italia Regione Puglia.

«Una fiscalità sfavorevole, la troppa burocratizzazione e le difficoltà in termini di accesso alla formazione per la libera professione hanno allontanato i più giovani dalle attività professionali, in un trend negativo che ci stupisce e preoccupa» – dichiara Roberto Maffei, Presidente di Confprofessioni Puglia. «Questa è la principale sfida che dobbiamo vincere oggi noi liberi professionisti, spinti dalla stessa passione verso la libera professione che ci ha guidato e sostenuto nei difficili mesi della pandemia».

I professionisti nel mercato del lavoro pugliese. Il mercato del lavoro della Regione Puglia registra tra il 2011 e il 2019 un calo dello 0,1% degli occupati, con un aumento dei lavoratori dipendenti del 1,7% e una riduzione degli indipendenti del 4,9%. Calano gli imprenditori (-1,9%), i lavoratori autonomi (-9,1%) e gli altri lavoratori indipendenti – coadiuvanti familiari, collaboratori e soci di cooperativa – diminuiscono del 3,7%. In controtendenza i liberi professionisti (+7,7%) che, con circa 69 mila unità al 2019, costituiscono il 21,9% dei lavoratori indipendenti in Puglia, dato comunque inferiore a quello dell’aggregato nazionale (27%).

E il trend di crescita dei professionisti resiste anche all’impatto della pandemia. Se le conseguenze economiche del Covid hanno infatti fatto registrare in Italia un calo di oltre 21 mila liberi professionisti tra il secondo trimestre 2019 e lo stesso trimestre del 2020, in Puglia i professionisti sono cresciuti del 8,2% nel secondo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, passando da 76.737 a 83.029 unità in un anno.

 

Crescono i professionisti di area amministrativa e sanitaria. Boom dei datori di lavoro. In Puglia tra il 2011 e il 2019 registrano una crescita del 46,4% i professionisti dell’area amministrativa, del 47,6% quelli dell’area sanitaria e del 44,4% i lavoratori del settore “Veterinari e altre attività scientifiche”. Crescono poi del 43,8% i professionisti dell’area “Servizi alle imprese e tempo libero”. Calano invece i professionisti di area legale (-13,8%), dell’area tecnica (-12,3%) e del settore “Commercio, finanza e immobiliare (-27,8%). Per quanto riguarda la distribuzione dei liberi professionisti nei settori di attività economica, il Rapporto evidenzia che nel 2019 oltre la metà (il 60%) dei professionisti pugliesi è occupato in “Attività professionali, scientifiche e tecniche”, settore che racchiude principalmente attività legali (20%), di contabilità e di consulenza aziendale (19%), di architettura e ingegneria (16%) e i veterinari (5%). Seguono il settore “Sanità e assistenza sociale” (17%), quello dei “Servizi alle imprese e tempo libero” (13%), e si attestano poi al 10% i professionisti dell’area “Commercio, finanza e immobiliare”. Importante anche in Puglia il ruolo dei liberi professionisti nella creazione di lavoro dipendente: al 2019 si contano in Puglia 12.927 liberi professionisti con dipendenti, il 17,7% del totale dei professionisti pugliesi, dato superiore alla percentuale italiana (13,7%).

Nettamente positiva (+68,2%) la variazione dal 2009 al 2019 dei professionisti datori di lavoro in Puglia, con una tendenza in linea sia con quella nazionale (+5,8%) sia con quella del Mezzogiorno (+11,1%).

 

Allarme ricambio generazionale: crescono i professionisti over 55, calano i giovani. In Puglia tra il 2011 e il 2019 calano del 10% i liberi professionisti tra i 15 e i 34 anni, che passano dal 22% al 12%, mentre crescono del 10% i professionisti over 55, che raggiungono il 28% del totale. I professionisti più giovani diminuiscono in tutte le aree: nell’area tecnica (-23%), “Veterinari e altre attività scientifiche” (-15%), “Servizi alle imprese e tempo libero” (-9%), nell’area legale (-11%), nel settore “Commercio, finanza e immobiliare” (-8%), dell’area “Sanità e assistenza sociale” (-6%) e amministrativa (-1%). I professionisti pugliesi con più di 55 anni crescono invece in tutti i settori, ad eccezione dell’area “Servizi alle imprese e tempo libero”, in cui calano dell’1%. Consistente per questa fascia d’età l’aumento nel settore “Veterinari e altre attività scientifiche” (+27%), “Sanità e assistenza sociale” (+19%), “Commercio, finanza e immobiliare” (+10%), e nell’“Area tecnica” (+7%). Crescono del 15% i professionisti over 55 di area amministrativa e del 4% quelli dell’area legale.

Gap di genere ancora ampio, ma il trend si inverte tra le giovani generazioni. Anche in Puglia si conferma, come in tutta la Penisola, un marcato gap di genere tra professionisti e professioniste, che si ribalta però tra le giovani generazioni. Gli uomini rappresentano infatti il 46% dei professionisti pugliesi tra 15 e 34 anni, percentuale che cresce però al 64% tra i 35 e i 44 anni, al 76% tra i 45 e i 54 anni, al 78% tra i 55 e i 64 e all’88% degli over 65. Il gap di genere è invece nettamente a favore delle donne, sia a livello nazionale che regionale, dal punto di vista del livello d’istruzione: sono infatti le professioniste ad avere in percentuale un titolo di studio superiore a quello dei colleghi maschi. In Puglia in particolare ha la laurea il 70% dei professionisti uomini, contro l’89% delle libere professioniste.

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