Pubblico impiego, si sblocca il contratto

La ministra Madia e i sindacati hanno raggiunto l’accordo che riguarda 3,3 milioni di dipendenti. Aumento medio a 85 euro mensili. Il governo a caccia di 5 miliardi di euro per il triennio 2016-2018 Con un aumento medio di 85 euro mensili si sblocca il contratto del pubblico impiego. Lo scorso 1° dicembre a Palazzo
La ministra Madia e i sindacati hanno raggiunto l’accordo che riguarda 3,3 milioni di dipendenti. Aumento medio a 85 euro mensili. Il governo a caccia di 5 miliardi di euro per il triennio 2016-2018

Con un aumento medio di 85 euro mensili si sblocca il contratto del pubblico impiego. Lo scorso 1° dicembre a Palazzo Vidoni, la ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha siglato un accordo con i segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan e Uil Carmelo Barbagallo che sblocca la contrattazione per 3,3 milioni di dipendenti pubblici.

 

Secondo la ministra Madia «Si tratta di un accordo innovativo che mette fine ai premi a pioggia, valorizza le professionalità, dà più spazio alla contrattazione, aumenta la responsabilità e la produttività». In una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil sottolineano che «Il testo condiviso con il governo è un primo importante risultato che premia le mobilitazioni dei lavoratori pubblici di questi anni e, se concretizzato, lascia alle spalle una stagione di legislazione punitiva del lavoro pubblico aprendo la strada alla valorizzazione e contrattualizzazione dei dipendenti pubblici».

 

L’accordo sulla parte economica è stato raggiunto con un aumento contrattuale di 85 euro medie mensili per il triennio 2016-2018.  Con la firma sul contratto del pubblico impiego il governo si impegna a prevedere risorse finanziarie aggiuntive nella prossima legge di Bilancio, per un ammontare complessivo pari a circa 5 miliardi di euro. Di particolare valore – sottolineano poi i sindacati – la garanzia assunta dal Palazzo Chigi di rinnovare i contratti dei lavoratori precari assunti dalle pubbliche amministrazioni in scadenza e l’impegno a superare con apposite norme il precariato all’interno della Legge quadro che dovrà essere prossimamente varata. Importante è anche l’introduzione nel settore pubblico di welfare contrattuale con misure che integrano le prestazioni pubbliche.