Protocollo sicurezza, Confprofessioni: negli studi professionali priorità alla salute dei lavoratori

Raggiunta nella notte l’intesa tra le Parti sociali sull’aggiornamento delle misure di contrasto al Covid – 19 negli ambienti di lavoro. Il presidente Stella: Accordo positivo, garantite le tutele, si può ripartire, ma l’attenzione deve rimanere «Gli studi professionali ripartono in sicurezza». Al termine di un lungo confronto, andato avanti per tutta la notte, questa
Raggiunta nella notte l’intesa tra le Parti sociali sull’aggiornamento delle misure di contrasto al Covid – 19 negli ambienti di lavoro. Il presidente Stella: Accordo positivo, garantite le tutele, si può ripartire, ma l’attenzione deve rimanere

«Gli studi professionali ripartono in sicurezza». Al termine di un lungo confronto, andato avanti per tutta la notte, questa mattina il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha sottoscritto l’aggiornamento del Protocollo sulle misure per il contrasto al Covid 19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto lo scorzo 14 marzo, che è stato integrato in vista dell’avvio della fase 2. «Alla presenza del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, le parti sociali hanno raggiunto un accordo complesso, che garantisce la tutela della salute dei lavoratori e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro», dichiara Stella. «Dopo oltre due mesi di blocco forzato delle attività produttive, gli studi professionali possono riaprire, rispettando rigorosamente le misure di sicurezza previste dal Protocollo integrato».

 

 

«Per assicurare un rientro in massima sicurezza sono state rafforzate alcune misure che vanno dall’utilizzo di dispositivi di protezione individuale alla sanificazione straordinaria degli ambienti di lavoro, dal distanziamento delle postazioni di lavoro alla previsione di orari differenziati» continua Stella. «In questa fase la figura del medico del lavoro assume un ruolo di assoluto rilievo, perché dovrà certificare anche l’avvenuta negativizzazione dei lavoratori risultati positivi al Covid – 19».

 

 

«Sarà comunque una riapertura graduale anche per venire incontro ai problemi di mobilità dei trasporti connessi alla fase 2», conclude il presidente di Confprofessioni. «In quest’ottica si è deciso di valorizzare ulteriormente il lavoro a distanza, potenziando il ricorso agli strumenti di smart working. Ma stiamo valutando l’ipotesi di richiedere una forma di decontribuzione per garantire continuità alle attività professionali e alleggerire il sovraccarico dei trasporti».

 

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