Professioni unite per un mondo in cambiamento

A Madrid l’Assemblea generale dell’Unione mondiale liberi professionisti (Umpl) affronta il tema dell’evoluzione delle professioni. Trasformazione digitale, network internazionali e rappresentanza le sfide del presente (e del futuro) Pubblichiamo una sintesi dell’intervento del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, intervenuto all’Assemblea generale dell’Unione mondiale dei liberi professionisti (Umpl), dal titolo: “Professioni unite per un mondo in
A Madrid l’Assemblea generale dell’Unione mondiale liberi professionisti (Umpl) affronta il tema dell’evoluzione delle professioni. Trasformazione digitale, network internazionali e rappresentanza le sfide del presente (e del futuro)

Pubblichiamo una sintesi dell’intervento del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, intervenuto all’Assemblea generale dell’Unione mondiale dei liberi professionisti (Umpl), dal titolo: “Professioni unite per un mondo in cambiamento”, che si è svolta a Madrid il 1° aprile 2019.

 

di Gaetano Stella

presidente di Confprofessioni

 

I professionisti svolgono funzioni di grande rilevanza e responsabilità rappresentando l’interfaccia tra le istituzioni pubbliche, i cittadini e le imprese. Essi costituiscono, in particolare negli ultimi tempi, un efficace strumento di promozione dell’innovazione in grado di fornire una garanzia di equilibrio tra la tutela dell’interesse pubblico e dell’interesse privato.

 

I professionisti sono da sempre in prima linea in una serie di ambiti strategici spesso sostenendo personalmente molti dei costi che derivano dalla trasformazione della società e del sistema economico. Alcuni di essi come i Commercialisti, i Notai e i Consulenti del Lavoro sono stati coinvolti in maniera consistente nel processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione. È sufficiente pensare alle novità riguardanti la gestione telematica delle pratiche fiscali e contributive e alle procedure previste per le compravendite immobiliari.

 

Uno studio recente ha sottolineato che “nel 1999, anno di sostanziale avvio del «fisco telematico», i commercialisti inviarono poco più di 7.000.000 di documenti fiscali, numero che è decuplicato superando, negli ultimi anni, i 77.500.000”.

 

In quanto parte integrante del mondo dei servizi ad alto valore aggiunto, il mondo delle professioni ha partecipato attivamente al graduale processo di terziarizzazione dell’economia locale.

 

Le professioni hanno contribuito alle diverse fasi del processo di innovazione con investimenti di risorse in hardware e software, adattando le modalità di gestione dello studio professionale, in funzione delle nuove competenze richieste. Il tutto ha comportato notevoli sforzi, non solo economici.

 

Le professioni sono state e sono protagoniste e artefici dei grandi cambiamenti in atto nella società.

 

In funzioni strategiche per la vita dello Stato, come quella sanitaria, le professioni hanno dovuto lavorare per dare risposte ai cittadini che vedevano davanti a loro un cambiamento importante del modello di assistenza pubblica alla persona.

 

Senza contare l’apporto al miglioramento della funzione giudiziaria portata avanti dalla professione forense in un contesto che vede tempi di giustizia lunghi ed incerti.

 

Le professioni tecniche poi si sono trovate repentinamente nel nostro Paese al centro della scena. Le problematiche ambientali, energetiche e la manutenzione delle infrastrutture pubbliche in Italia rappresentano una priorità assoluta. La riduzione del rischio sismico ed idrogeologico, la sicurezza alimentare sono temi molto sentiti dai cittadini che chiedono risposte efficienti da soggetti competenti che è spesso difficile trovare nell’ambito della pubblica amministrazione.

 

Il sistema delle professioni ha contribuito direttamente a tutte le principali mutazioni che hanno attraversato la società e l’economia del nostro Paese. In una fase come quella attuale, caratterizzata da una difficile situazione economica, è evidente che vi è necessità di avviare un nuovo modello di sviluppo che crei nuove opportunità̀ di rilancio economico e sociale e che si fondi sempre di più sulle competenze dei lavoratori della conoscenza.

 

 

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Il comparto professionale conta decine di milioni di professionisti in tutto il mondo e costituisce un importante fattore socioeconomico nell’intera comunità internazionale. I professionisti condividono valori etici e parametri fondamentali indipendentemente dalla forma dei servizi che forniscono e dal paese in cui operano.

 

I benefici derivanti dalla partecipazione a reti e network internazionali di professionisti e organizzazioni professionali sono molteplici e di grande rilievo, soprattutto rispetto alle sfide future.

 

In primo luogo, i network internazionali consentono ai professionisti ed alle organizzazioni di rappresentanza e tutela della cultura professionale in ambito nazionale di confrontarsi con i propri omologhi e le altre realtà organizzative; con diverse regolamentazioni e quadri legislativi; con diversi metodi di lavoro e organizzazione della rappresentanza. In tal modo e possibile apprendere, condividere e applicare best practices, contribuendo a migliorare il proprio modello interno.

 

In secondo luogo, i network internazionali sono gli unici soggetti in grado di interloquire e rappresentare efficacemente gli interessi della categoria con istituzioni ed enti della governance sovranazionale, che è sempre più rilevante nella regolazione delle economie nazionali e dei rispettivi quadri giuridici. Organizzazioni di carattere solo nazionale non hanno la necessaria legittimazione che possa consentire di ricevere la giusta considerazione in sede sovranazionale, perché in questi ambiti si richiede la proposizione di interessi e soluzioni già preventivamente mediate e integrate in una sintesi tra istanze nazionali.

 

In terzo luogo, i network internazionali possono favorire la riforma dei quadri regolatori, promuovere l’interesse dei singoli professionisti, la mobilità internazionale dei professionisti, l’approccio dei più giovani che cercano di maturare un’esperienza internazionale o desiderano esercitare la professione in altri contesti e nazioni. Traguardi fondamentali già raggiunti, così come obiettivi ancora in fase di raggiungimento, quali il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali o l’armonizzazione dei percorsi formativi, sono possibili grazie ad un lavoro faticoso di incontro e confronto che in queste sedi è possibile e fruttuoso.

 

In quarto luogo, i network internazionali possono favorire quadri giuridici e incentivi motivazionali per promuovere forme di aggregazione internazionale degli studi professionali e dei singoli professionisti. In un mercato sempre più globalizzato dei servizi professionali, dove operano anche grandi gruppi economici alla ricerca di spazi tradizionalmente riservati ai professionisti, è necessario promuovere forme di aggregazione e di collaborazione multidisciplinare e internazionale, anche attraverso strutture complesse, come le Società e le reti tra professionisti. Questi sforzi tuttavia richiedono un’attenta opera di armonizzazione dei quadri giuridici nazionali e soprattutto un’opera di educazione e formazione del professionista verso questi scenari, che solo possono essere sviluppati in contesti di network internazionali delle organizzazioni rappresentative.

 

In quanto membro del Consiglio europeo delle libere professioni (CEPLIS) e dell’Unione Mondiale delle Libere Professioni (UMPL), delle quali organizzazioni riveste il ruolo di Vice Presidenza, Confprofessioni crede fermamente nella rappresentanza e nella condivisione internazionale che hanno permesso e sempre più favoriranno il raggiungimento di traguardi fino a qualche anno fa impensabili e irraggiungibili per il mondo professionale.

 

L’intervento del Presidente Stella