Professioni regolamentate, Stella: settore vitale per la crescita

In Europa vale 500 miliardi di euro e dà lavoro a 50 milioni di persone. Ma secondo Stella, relatore per l’Italia alla Conferenza Ue sulla riforma delle regolamentazioni, esistono profonde differenze tra i diversi Paesi membri e tra le stesse professioni «I processi di riforma dei servizi professionali nei diversi Paesi europei sono alla base
In Europa vale 500 miliardi di euro e dà lavoro a 50 milioni di persone. Ma secondo Stella, relatore per l’Italia alla Conferenza Ue sulla riforma delle regolamentazioni, esistono profonde differenze tra i diversi Paesi membri e tra le stesse professioni

«I processi di riforma dei servizi professionali nei diversi Paesi europei sono alla base della crescita economica; tuttavia, si registra una evidente disomogeneità nella regolamentazione tra paese e paese e tra le stesse professioni».  Questo il giudizio del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, speaker per l’Italia alla Conferenza della Commissione europea sulla Riforma della regolamentazione delle professioni, che si è svolta il 18 maggio scorso al Forum del Mercato Unico a Bruxelles.

 

Al centro dei lavori della Commissione Ue i piani d’azione nazionali di riforma delle professioni e i risultati delle prove empiriche sugli effetti della regolamentazione nei diversi stati membri. «Il quadro che emerge dai risultati delle indagini presentate sulle liberalizzazioni del mercato professionale evidenzia le profonde differenze tra un paese e l’altro» afferma Stella. «In Italia abbiamo messo in atto importanti interventi di liberalizzazione e abbiamo un mercato decisamente più aperto rispetto per esempio alla Germania».

 

Anche i risultati della valutazione reciproca, disposta  dalla nuova Direttiva qualifiche, indicano uno scenario in chiaroscuro. Gli studi presentanti dai quattro docenti universitari intervenuti al Forum, che hanno tentato di indagare la correlazione tra (de)regolamentazione e crescita economica, posti di lavoro e redditi, non hanno fornito una indicazione attendibile e univoca. Su questo punto, Stella sottolinea come «l’automatismo secondo cui regolamentare significa agevolare la crescita non sempre si è dimostrato vero, come ha confermato la riforma italiana».

 

«Pienamente condivisibile l’intento della Commissione di rilanciare il mercato dei servizi, e con esso le professioni registrate in tutta Europa: 5.500 per un giro d’affari di circa 500 miliardi di euro e un peso occupazionale rilevante, circa 50 milioni di persone che costituiscono il 22% della forza lavoro del continente». Come annunciato dalla Commissaria Elzbieta Bienkowska, del Mercato interno, l’industria, l’imprenditorialità e le Pmi, inizierà a giorni un percorso di consultazione delle parti interessate sui piani di riforma nazionale. «Questo percorso ci permetterà di avere una fotografia più chiara della professioni in Europa e, sulla base dei fatti, ad arrivare non tanto a una deregolamentazione, quanto piuttosto a una semplificazione o a una better regulation».