Prodotti agroalimentari e certificazioni, luci e ombre

Il 4 maggio ultimo appuntamento con il 14° ciclo dei Venerdì Culturali promossi dalla Federazione Italiana Dottori in scienze Agrarie e Forestali Il prossimo 4 maggio, ultimo appuntamento del 14° ciclo dei Venerdì Culturali promossi da FIDAF, Federazione Italiana Dottori in scienze Agrarie e Forestali, SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale, ARDAF, Associazione Romana Dottori
Il 4 maggio ultimo appuntamento con il 14° ciclo dei Venerdì Culturali promossi dalla Federazione Italiana Dottori in scienze Agrarie e Forestali

Il prossimo 4 maggio, ultimo appuntamento del 14° ciclo dei Venerdì Culturali promossi da FIDAF, Federazione Italiana Dottori in scienze Agrarie e Forestali, SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale, ARDAF, Associazione Romana Dottori in Agraria e Forestali, e Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Roma. 

«I prodotti agroalimentari e le certificazioni. Luci ed ombre di un sistema volontario ma necessario» è il titolo dell’incontro, curato dal dottore agronomo Edoardo Corbucci, che si svolgerà a Roma presso la sede della FIDAF in via Livenza 6, dalle ore 17.00 alle 19.00.

Le aziende del settore alimentare e, sempre più spesso anche le aziende agricole, si vedono spinte ad applicare standard volontari connessi con l’applicazione di buone prassi igieniche, di sistemi di sicurezza alimentari, di buone prassi di gestione ambientale e sociale.

Tali sistemi, sottoposti a certificazione da parte di organismi accreditati, consentono agli operatori di presentarsi sul mercato con un riconoscimento in grado di garantire ai clienti (e indirettamente ai consumatori) una maggiore capacità di fornire prodotti sicuri, rispettosi dell’ambiente e/o realizzati garantendo il rispetto dei lavoratori.

Se tutto questo ha portato e sta portando ad una progressiva crescita della cultura delle aziende e ad un miglioramento dei processi e dei prodotti, d’altro canto costituisce un prerequisito, per presentarsi su specifici mercati, che ha costi di gestione non indifferenti e cui non viene assicurato un plus in termini di prezzo di vendita.

Quale lo stato dell’arte e quali le possibili future tendenze di un approccio al “certificato” che in certi casi sta assumendo connotati di “schizofrenia” tecnico/commerciale?