Politica di coesione post 2020: priorità e linee d’azione

Tra le sfide da affrontare: clima, economia digitale, esclusione sociale, disoccupazione e sviluppo delle competenze. Si è riunito il 15 novembre scorso il Consiglio Affari Generali dell’UE dedicato alla politica di coesione dopo il 2020. Sulla base della settima relazione sulla coesione, pubblicata il mese scorso, e in vista della presentazione del nuovo pacchetto legislativo
Tra le sfide da affrontare: clima, economia digitale, esclusione sociale, disoccupazione e sviluppo delle competenze.

Si è riunito il 15 novembre scorso il Consiglio Affari Generali dell’UE dedicato alla politica di coesione dopo il 2020. Sulla base della settima relazione sulla coesione, pubblicata il mese scorso, e in vista della presentazione del nuovo pacchetto legislativo per la politica di coesione post 2020, i ministri hanno discusso le priorità e le linee d’azione da seguire in futuro.

 

Cambiamenti climatici, economia digitale, sviluppo delle competenze, lotta all’esclusione sociale e alla disoccupazione giovanile, sono solo alcune delle sfide correnti che la politica di coesione dovrà affrontare attraverso investimenti in tutte le regioni dell’UE. Numerose delegazioni hanno chiesto di migliorare il collegamento tra la politica di coesione e le riforme strutturali nazionali. Questo potrebbe essere fatto, secondo la Commissaria responsabile per la Politica regionale, Corina Creţu, rivedendo il processo di soddisfazione e valutazione delle precondizioni volte a rafforzare gli investimenti. Gli incentivi per le riforme, inoltre, potrebbero essere forniti durante tutto il periodo di finanziamento e non solo all’inizio.

 

Altri punti toccati dagli Stati membri riguardano il miglioramento della complementarietà e coerenza tra i fondi strutturali, altri strumenti finanziari e la garanzia di un’efficace transizione tra i due periodici finanziari, accorciando le procedure per la chiusura dei programmi e accelerando il processo di nomina delle autorità di gestione e programmazione.

 

La Commissaria ha anche chiesto di adottare “un approccio più leggero, proporzionato e su misura” alle richieste dei pagamenti UE da parte dei beneficiari, aggiungendo che i costi reali o semplificati non dovrebbero essere le uniche opzioni. Molti paesi sono a favore di pagamenti previo soddisfacimento di condizioni precedentemente concordate. Corina Creţu ha parlato, inoltre, del possibile rafforzamento del legame tra il ciclo annuale del semestre europeo e la pianificazione a medio termine della politica di coesione.