Pillole fiscali – marzo 2019

di Lelio Cacciapaglia e Maurizio Tozzi Professioni a tutto campo   Fatturazione non elettronica per la fisioterapia Agenzia delle entrate, risposta n. 78 del 19/3/19 Le prestazioni sanitarie effettuate nei confronti di persone fisiche (compresi i trattamenti di massofisioterapia) non devono mai essere fatturate elettronicamente tramite il Sistema di interscambio (Sdi), a prescindere dall’invio dei
di Lelio Cacciapaglia e Maurizio Tozzi

Professioni a tutto campo

 

Fatturazione non elettronica per la fisioterapia

Agenzia delle entrate, risposta n. 78 del 19/3/19

Le prestazioni sanitarie effettuate nei confronti di persone fisiche (compresi i trattamenti di massofisioterapia) non devono mai essere fatturate elettronicamente tramite il Sistema di interscambio (Sdi), a prescindere dall’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria. Deve invece essere emessa la fattura elettronica, se la fattura è emessa nei confronti dello studio presso il quale il medico presta il servizio.

 

Libero professionista in regime forfetario – Imposta versata a San Marino

Agenzia delle entrate, risoluzione n. 36 del 15/3/19

In risposta a un quesito di un avvocato che intende recuperare la ritenuta di acconto del 20%, applicata da un suo cliente con sede nella Repubblica di San Marino al momento del pagamento della fattura, è stato chiarito che il compenso di un avvocato in regime forfetario è assoggettato a una imposta sostitutiva del 15% e, di conseguenza, non concorre alla formazione del reddito complessivo. Ne consegue che è escluso che il professionista possa fruire, per la ritenuta d’acconto applicata dal committente di San Marino sui compensi a lui corrisposti, del credito per le imposte assolte all’estero (art. 165 del Tuir).   

 

Legale parte vittoriosa munito di delega all’incasso

Agenzia delle entrate, risoluzione n. 35 del 15/3/19

Devono essere assoggettate a ritenuta d’acconto le somme liquidate al difensore, per la parte relativa alle spese legali di sua spettanza. Se, invece, gli importi corrisposti non costituiscono reddito di lavoro autonomo per il legale la ritenuta non deve essere operata.       

 

Trasformazione di associazione professionale in STP

CNDCEC, PO n. 53/2018

Se l’associazione professionale (STP) è assimilata a una società semplice la disciplina applicabile è quella dell’art. 2500-ter del codice civile (trasformazione di società di persone in società di capitali), ovvero della trasformazione di società di persone in società di persone, a seconda del modello societario adottato dalla STP di arrivo. In entrambi i casi l’operazione consiste in una modifica statutaria.

 

STP – no alla partecipazione di un trust

CNDCEC, PO n. 153/2018

Una società tra professionisti (STP) non può avere come socio, con una partecipazione minoritaria, una persona fisica nella sua qualità di trustee che interviene nella sottoscrizione del capitale in nome e per conto di un trust.     

 

Associazione professionale – i soci possono essere solo persone fisiche

CNDCEC, PO n. 169/2018

Non può fare parte di un’associazione professionale:

• altra associazione professionale;

• una società tra professionisti (STP).

Il socio (professionista e non professionista) può partecipare a una sola STP e una STP non può partecipare a un’altra STP. Il socio di una STP può svolgere la professione in forma individuale.     

 

Esterometro – operazioni escluse

Agenzia delle entrate, risposta n. 85 del 27/3/19

Per i soggetti Iva italiani, l’esterometro riguarda tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato. Sono escluse le operazioni per le quali è stata emessa una bolletta doganale e quelle per le quali sono state emesse o ricevute fatture elettroniche. Peraltro, si fa presente che il medesimo obbligo dovrà essere adempiuto dai committenti italiani anche all’esito delle trattative in corso per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Infatti, per gli acquisti di beni e servizi da soggetti extra UE – che devono essere documentati con autofattura (cfr. articolo 17, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972) – non è richiesta la forma elettronica di trasmissione via SdI e, pertanto, ricadono nel campo di applicazione dell’articolo 1, comma 3-bis, del decreto legislativo n. 127 del 2015.

 

Proroga dei termini spesometro, esterometro e liquidazioni IVA

Decreto del presidente del consiglio dei ministri 27/2/19 (G.U. n.54 del 5/3/19)

Prorogato al 30/4/2019:

• il termine del 28/2/19, stabilito per la effettuazione delle comunicazioni dei dati delle fatture emesse nel trimestre e di quelle ricevute e registrate, comprese le bollette doganali, nonché i dati delle relative variazioni, di cui all’art. 21, co. 1, del D.L. n. 78/2010 (Spesometro);

• i dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato, di cui all’art. 1, co. 3-bis, del D.lgs. n. 127/2015 (Esterometro), relativi alle operazioni dei mesi di gennaio e febbraio 2019.

Le comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche dell’Iva, di cui all’art. 21-bis del D.L. n. 78/2010, relative al 4° trimestre 2018 sono trasmesse entro il 10/4/19.

 

Violazioni formali – come regolarizzare

Agenzia delle entrate, provvedimento del direttore n. 62274 del 15/3/19 

Per la regolarizzazione degli errori formali che non incidono sulla base imponibile, sull’imposta e sul pagamento (D.L. n. 119/2018) occorre procedere alla rimozione delle irregolarità od omissioni e il versamento di 200 euro per ciascuno dei periodi d’imposta cui si riferiscono le violazioni formali indicati nel modello F24 del quale sono stati già istituiti i codici tributo.

Il versamento può essere effettuato in due rate di pari importo, la prima entro il 31/5/19 e la seconda entro il 2/2/20. É consentito anche il versamento in un’unica soluzione entro il 31/5/19.

E’ in arrivo un provvedimento del direttore dell’agenzia per la relativa modulistica.

 

Sentenza di appello cassata con rinvio – liti pendenti

Agenzia delle entrate risposta n. 84 del 26/3/19

In caso di sentenza di appello cassata dalla Cassazione con rinvio alla Commissione tributaria provinciale in quanto inammissibile l’appello in regionale, ai fini della definizione agevolata della controversia tributaria pendente, è dovuto un importo commisurato al 90% del relativo valore.

 

 

Non solo professione

 

Spesa massima detraibile per il 2018 delle spese universitarie non statali

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, decreto28/12/18 (G.U. n.66 del 19/3/19)

L’art. 15, co. 1, lett. e) del Tuir prevede la detraibilità delle spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, in misura non superiore, per le università non statali, a quella stabilita annualmente con decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Il Miur ha ora emanato il decreto che fissa per il periodo d’imposta 2018 il tetto massimo di spese detraibili per il 19% per le università non statali, confermando gli importi già fissati con i decreti precedenti.

Per verificare a quale area disciplinare il corso appartiene, devono essere consultate le tabelle dell’allegato 1 al decreto in cui sono riportate le classi di laurea, di laurea magistrale e di laurea magistrale a ciclo unico afferenti alle tre aree disciplinari, nonché le zone geografiche di riferimento delle regioni.

Analogamente, sono stati fissati anche gli importi massimi per i corsi post laurea.

 

Trattamento fiscale delle erogazioni liberali tramite credito telefonico

Ministero dello sviluppo economico, decreto 5/2/19 (G.U. n.73 del 27/3/19)

Le erogazioni liberali effettuate tramite credito telefonico alle:

  • Onlus di natura privata di cui all’art. 10 del D.lgs. n. 460/1997;
  • associazioni di promozione sociale iscritte nei registri di cui all’art. 7 della legge n. 383/2000;
  • associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, co. 1, lett. a), del D.lgs. n. 460/1997

possono essere gestite da un fornitore di reti o servizi di comunicazione elettronica per conto di un proprio utente e tramite l’utilizzo del credito telefonico dell’utente stesso.

Gli importi destinati ai beneficiari costituiscono erogazione liberale e, pertanto, sono esclusi dall’ambito di applicazione dell’Iva e non sono deducibili né detraibili ai fini delle imposte sui redditi.

 

Detrazione per efficienza energetica – impianto centralizzato

Enea, faq 15D

Niente detrazione del 65% per la sostituzione dei generatori di calore con generatori a condensazione aventi efficienza stagionale maggiore o uguale al 90% in un impianto di riscaldamento centralizzato destinato ad una pluralità di utenze con installazione di sistemi di termoregolazione evoluti delle classi V, VI e VII.

 

Vendita a prezzo irrisorio di beni immobili – trattamento IVA e registro

CNN, studio n. 122/2018-T

La vendita a prezzo vile avente ad oggetto beni immobili deve essere assoggettata al regime fiscale ordinario (Iva o registro) proprio dei contratti di trasferimento a titolo oneroso. Non si verifica il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte se l’atto non risulta simulato o realizzativo di atti fraudolenti.

 

Somme corrisposte a titolo risarcitorio – trattamento IVA

Agenzia delle entrate, risposta n. 74 del 13/3/19

Esclusi dall’ambito di applicazione dell’imposta sul valore aggiunto per mancanza del presupposto oggettivo gli importi corrisposti a titolo di indennizzo, nonché per rivalutazione monetaria sul risarcimento danni e per relativi interessi, dovuti a ritardi o inadempimento di obblighi contrattuali.              

 

ZFU Genova – Modalità per l’accesso alle agevolazioni

Ministero dello Sviluppo economico, circolare n. 73726 del 7/3/19

Definite le modalità e i termini per la presentazione delle istanze di accesso alle agevolazioni fiscali e contributive previste a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi della zona franca urbana (Zfu) di Genova.

 

Lezioni di guida – niente esenzione IVA per le scuole guida

Corte di Giustizia del 14/3/19, C-449/17

Le lezioni di guida non possono fruire dell’esenzione IVA di cui all’art. 132, paragrafo 1, lettere i) e j) della direttiva Iva 2006/112/CE in quanto la nozione di “insegnamento scolastico o universitario deve essere interpretata nel senso che essa non comprende l’insegnamento della guida automobilistica impartito da una scuola guida.

 

Casa di cura non convenzionata – niente esenzione IVA

Cassazione n. 9218 del 3/4/19

Le prestazioni rese da una casa di cura non convenzionata non sono esenti da Iva. La sesta direttiva del Consiglio del 17 maggio 1977, n. 77/388/CEE, all’art. 13. Parte A), n. 1 prevede l’esonero dall’imposta per l’ospedalizzazione e le cure mediche nonché le operazioni a esse strettamente connesse, assicurate da organismi di diritto pubblico oppure a condizioni sociali analoghe a quelle vigenti per i medesimi, da istituti ospedalieri, centri medici e diagnostici e altri istituti della stessa natura debitamente riconosciuti.

 

Accordo di separazione con trasferimento prima dei 5 anni – non si decade dai benefici

Cassazione n. 7966 del 21/3/19

Il trasferimento dell’immobile prima del decorso del termine di cinque anni dall’acquisto, se effettuato in favore del coniuge a seguito di una modifica delle condizioni di separazione, pur non essendo riconducibile alla forza maggiore, non determina la decadenza dai benefici fiscali.

 

Sopralluogo ai fini del classamento

Cassazione n. 6633 del 7/3/19

L’attribuzione di rendita catastale ai fabbricati a destinazione speciale o particolare non presuppone l’esecuzione del previo sopralluogo, il quale non costituisce né un diritto del contribuente né una condizione di legittimità del correlato avviso attributivo di rendita.

 

Due distinte unità catastali sono un’unica abitazione se vi è la prova dell’utilizzazione ad abitazione principale dell’intero immobile

Cassazione n. 9078 del 2/4/19

Il contemporaneo uso di più unità catastali non rappresenta ostacolo all’applicazione, per tutte, dell’aliquota agevolata prevista per l’abitazione principale, sempre che il derivato complesso abitativo utilizzato non trascenda la categoria catastale delle unità che lo compongono. Rileva la prova dell’effettiva utilizzazione ad abitazione principale dell’immobile complessivamente considerato.