Piano straordinario per fronteggiare l’emergenza Coronavirus

Il sistema della bilateralità di Confprofessioni stanzia 8 milioni di euro per tutelare professionisti e salvaguardare i livelli occupazionali negli studi. Tutte le misure in campo «È un bollettino di guerra. L’inarrestabile diffusione del virus Covid 19 sta mettendo in ginocchio il sistema degli studi professionali in Italia. Da una parte ci sono le professioni
Il sistema della bilateralità di Confprofessioni stanzia 8 milioni di euro per tutelare professionisti e salvaguardare i livelli occupazionali negli studi. Tutte le misure in campo

«È un bollettino di guerra. L’inarrestabile diffusione del virus Covid 19 sta mettendo in ginocchio il sistema degli studi professionali in Italia. Da una parte ci sono le professioni in trincea, i medici di medicina generale, in primis, che stanno affrontando l’emergenza epidemiologica a mani nude perché mancano ancora i dispositivi di protezione individuale. Una categoria che sta pagando un tributo altissimo, anche in termini di vite umane. Dall’altra parte ci sono gli studi professionali di consulenti del lavoro e commercialisti che, nonostante le restrizioni imposte dal Governo, continuano la loro attività per accompagnare le imprese nella gestione delle misure di sostegno introdotte dal decreto Cura Italia; gli studi di dentisti e veterinari che non hanno interrotto le loro prestazioni di assistenza e cura per assistere i cittadini in casi di urgenza. Tutto il resto, dai cantieri ai tribunali, è un desolante cartello con sopra scritto “chiuso per virus”». La fotografia scattata dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, inquadra senza filtri la situazione del panorama degli studi professionali oggi in Italia. Uno scenario da incubo che mette a dura prova la tenuta economica di un’intera popolazione che conta oltre 1,4 milioni di liberi professionisti e che rischia di compromettere i livelli occupazionali degli oltre 100 mila studi professionali, che danno lavoro a circa 250 mila dipendenti.

 

Per fronteggiare l’emergenza, il Governo è intervenuto con un massiccio piano di interventi da 23 miliardi di euro a sostegno dell’economia e del mondo del lavoro, rivolti anche al settore professionale: dalla Cig in deroga estesa anche agli studi professionali alla sospensione degli obblighi di versamento degli adempimenti tributari e contributivi; dall’indennità di 600 euro a favore dei lavoratori autonomi titolari di partita Iva all’istituzione di un Fondo per il reddito di ultima istanza, con una dotazione di 300 milioni di euro, che introduce «un’indennità da destinare al sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria»; dalla moratoria sulle revoche delle aperture di credito e dei prestiti alla sospensione dei versamenti delle rate dei mutui. Misure certamente perfettibili – sottolineano da Confprofessioni – che denotano lo stato d’urgenza del provvedimento circoscritto a un periodo limitato dell’emergenza. Se, infatti, la crisi dovesse perdurare le risorse stanziate da Palazzo Chigi non sono sufficienti e in ambienti ministeriali circola con insistenza l’ipotesi, già sottolineata da Confprofessioni in occasione del tavolo del Mise dello scorso 25 febbraio, di una rimodulazione dei fondi strutturali europei per gestire l’emergenza.

 

La gravità degli effetti del Coronavirus sugli studi professionali ha spinto Confprofessioni, d’intesa con le parti sociali del comparto professionale, a mobilitare tutti gli organismi bilaterali del Ccnl degli studi professionali (Cadiprof, Ebipro e Fondoprofessioni) per varare un piano di interventi straordinari di ampio respiro per fronteggiare l’emergenza Covid 19. Un pacchetto di misure che mirano a tutelare i liberi professionisti e a salvaguardare i livelli occupazionali negli studi professionali.

 

Ebipro

Partito con una dote di 4 milioni di euro, il piano “Emergenza Covid 19”, varato nei giorni scorsi da Confprofessioni e gestito operativamente da Ebipro, è stato incrementato di ulteriori 4 milioni di euro che agiscono su quattro assi d’intervento: sostegno al reddito, ammortizzatori in deroga, smart working, garanzie Fidiprof su prestiti e finanziamenti. Ulteriori misure sono allo studio del comitato esecutivo dell’Ente bilaterale che dovrebbe sbloccare risorse per 1 milione di euro finalizzate ad integrare alcuni interventi già previsti dal decreto Cura Italia, ad esempio, i congedi parentali straordinari negli studi o per assicurare alle professioniste un bonus babysitter.

«Oggi l’emergenza Coronavirus ci pone davanti oggettive problematicità nella gestione e nell’organizzazione del lavoro negli studi professionali», sottolinea Leonardo Pascazio, presidente di Ebipro. «Moltissimi lavoratori sono costretti a rimanere a casa e organizzare il proprio lavoro in maniera differente. Inoltre, la chiusura forzata delle scuole sta creando enormi disagi negli studi professionali, dove il 90% della forza lavoro è composta da donne che devono conciliare gli impegni di lavoro con quelli della famiglia. In questa fase emergenziale, abbiamo deciso di incrementare le prestazioni di sostegno al reddito, cui si aggiunge un contributo che andrà a integrare gli ammortizzatori sociali in deroga stanziati dal Governo e dalle Regioni. A queste misure si affianca anche un rimborso spese a favore dei datori di lavoro che mira ad agevolare lo smart working dei loro dipendenti».

 

Smart working

Con la pubblicazione, in Gazzetta Ufficiale, del DPCM 1° marzo 2020 sono state identificate una serie di misure per la gestione dell’emergenza da coronavirus, tra cui una disposizione, confermate anche nel decreto del 4 marzo, che interviene sulle modalità di accesso semplificate allo smart working, una delle prime misure caldeggiate dal Governo per contenere la diffusione del virus Covid 19 nei luoghi di lavoro. Alla luce dei provvedimenti emanati dalla Presidenza del consiglio dei ministri, Ebipro, l’Ente bilaterale nazionale studi professionali, è intervenuto in favore dei propri iscritti con uno contributo di 2 milioni di euro per agevolare lo smart working. Al datore di lavoro viene infatti riconosciuto per ogni dipendente (fino a un massimo di cinque) un rimborso di 500 euro per le spese sostenute per l’avvio del lavoro a distanza e per l’acquisto di strumentazioni (pc portatili, tablet, smartphone) per svolgere il lavoro dal proprio domicilio o comunque da remoto. Da sottolineare che le prestazioni vengono erogate a favore dei datori di lavoro in regola con i versamenti alla bilateralità di settore (Cadiprof ed Ebipro) e con un’anzianità contributiva di almeno 6 mesi continuativi al momento dell’acquisto degli strumenti necessari allo smart working. Sul sito ww.ebipro.it il regolamento e la modulistica per l’accesso alla prestazione.

 

Fondo di integrazione salariale e Cig in deroga.

Il decreto legge Cura Italia consente agli studi professionali di accedere all’assegno ordinario erogato dal Fondo di integrazione salariale nel caso in cui impieghino più di cinque dipendenti o alla Cig in deroga nel caso in cui il numero degli occupati è inferiore a cinque. Anche in questo caso, l’Ente bilaterale si allinea alle misure contenute nel decreto e sta definendo una nuova prestazione, un “contributo speciale” che, con una dote di 1 milione di euro, va ad integrare le risorse stanziate dal Governo con un’una tantum di 250 euro per ciascun lavoratore.

 

Sostegno al reddito

Altri 4 milioni di euro sono destinati ad implementare le risorse al sostegno al reddito per tutti quei lavoratori che non riusciranno a beneficiare degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto Cura Italia. Il regolamento e le modalità di accesso saranno definite dal comitato esecutivo di Ebipro e saranno pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente.

 

Fidiprof

Tra le misure messe in campo dal Governo ampio spazio viene dedicato alle misure di sostegno finanziario con specifiche previsioni di intervento da parte del Fondo Centrale di garanzia e il rafforzamento del ruolo dei confidi. In questo ambito, il panorama delle libere professioni converge su Fidiprof, società cooperativa di garanzia fidi, che rappresenta l’unico confidi rating dedicato al settore delle libere professioni, riconosciuto dal Mediocredito centrale quale soggetto garante autorizzato. Grazie al ruolo assunto e all’attività svolta, Fidiprof ha appena raggiunto un’intesa con il Gruppo Igea Banca per la definizione di un plafond speciale di 15 milioni di euro, per interventi di liquidità per rispondere all’impellente domanda dei liberi professionisti in questa fase di emergenza Covid-19. anche con la messa a disposizione di adeguate coperture sia istituzionali (Fondo Centrale di Garanzia MCC), sia rinvenienti dal sistema Confprofessioni, con Gestione Professionisti, oltre che da quello delle Cassa previdenziali delle libere professioni.

 

Gestione professionisti e Cadiprof

L’emergenza Coronavirus non è solo economica, ma soprattutto sanitaria. Le cronache degli ultimi giorni hanno portato alla luce la drammatica diffusione del virus anche tra i medici di medicina generale e altre professioni in prima linea per contrastare il contagio epidemiologico. Alla luce della gravità della situazione, la Cassa di assistenza sanitaria integrativa (Cadiprof) e Gestione Professionisti, il “braccio sanitario” della bilateralità del Ccnl degli studi professionali, ha integrato le prestazioni del Piano sanitario (Base e Premium) rivolto ai liberi professionisti, con una nuova garanzia per ricovero medico da Coronavirus e per isolamento domiciliare. La prestazione scatta in caso di positività al virus Covid 19, rilasciato dalle autorità sanitarie competenti, come pure in caso di isolamento domiciliare. La prestazione già operativa e inclusa automaticamente nei piani sanitari eroga 500 euro in caso di positività al virus. Per la verifica dell’attivazione della garanzia Covid 19 il professionista potrà accedere all’app BeProf nell’area dei miei servizi, previa registrazione. Sul fronte dei dipendenti degli studi professionali interviene, invece, Cadiprof, che ha attivato una diaria per il Covid 19. Anche in questo caso per l’attivazione della garanzia è necessario il referto del tampone che attesti la positività al virus, rilasciato dalle Autorità competenti su conferma del Ministero della Salute e/o dell’Istituto Superiore di Sanità. In caso di ricovero presso strutture pubbliche individuate per il trattamento del virus, l’assicurato avrà diritto a un’indennità di 40 euro per ogni notte di ricovero per un periodo non superiore a 50 giorni all’anno. Se invece le prescrizioni dei sanitari indicano la necessità di un periodo di isolamento domiciliare, l’assicurato avrà diritto a un’indennità di 40 euro al giorno per ogni giorno di permanenza presso il proprio domicilio per un periodo non superiore a 14 giorni all’anno.

 

Fondoprofessioni.

La formazione non si ferma. Il divieto di assembramento coinvolge anche l’attività formativa dei dipendenti degli studi professionali. Nel rispetto degli ultimi Dpcm, Fondoprofessioni, il Fondo paritetico per la formazione professionale negli studi professionali, ha deciso di dare più spazio alla formazione e-learning, oltre a garantire una maggiore flessibilità nei tempi di richiesta dei contributi e di partecipazione ai corsi finanziati.  Sospese, dunque, tutte le attività formative d’aula, nell’ambito dei piani formativi finanziati. Gli enti attuatori, che si occupano dell’organizzazione dei corsi, potranno richiedere al Fondo la trasformazione delle attività d’aula in formazione a distanza, documentando l’effettiva tracciabilità delle presenze e le caratteristiche dei sistemi utilizzati. Inoltre, il Fondo ha previsto, ove necessario, una proroga fino a tre mesi dei termini di realizzazione delle attività formative autorizzate, per favorire una maggiore partecipazione ai corsi degli studi professionali, tenuto conto dei disagi causati dall’emergenza Covid-19. Prorogati anche i termini di presentazione dei nuovi piani formativi sull’Avviso 03/20 1° Sportello, che slittano dal 25 marzo al 22 aprile.