Più chiarezza sulla privacy

Il convegno promosso da Confprofessioni Veneto sulle ultime novità in materia di antiriciclaggio e privacy. Le interviste ai relatori Più chiarezza sulla nuova normativa della privacy e dell’antiriciclaggio.  Lo scorso 29 giugno a Vicenza  si è svolto l’incontro di studio e approfondimento, organizzato da Confprofessioni Veneto e rivolto ai professionisti veneti, sulle novità introdotte lo
Il convegno promosso da Confprofessioni Veneto sulle ultime novità in materia di antiriciclaggio e privacy. Le interviste ai relatori

Più chiarezza sulla nuova normativa della privacy e dell’antiriciclaggio.  Lo scorso 29 giugno a Vicenza  si è svolto l’incontro di studio e approfondimento, organizzato da Confprofessioni Veneto e rivolto ai professionisti veneti, sulle novità introdotte lo scorso anno in materia di Antiriciclaggio e quelle più imminenti sulla Privacy, entrate in vigore lo scorso 25 maggio. «I motivi che ci hanno spinto ad organizzare un ulteriore momento di incontro sui temi  “privacy ed antiriciclaggio” sono stati essenzialmente due» spiega Roberto Sartore, presidente di Cinfprofessioni Veneto. «Il primo riguarda la necessità di chiarezza che le categorie professionali hanno espresso dopo che, per le tematiche in questione, avevano sentito “ tutto, e il contrario di tutto”; il secondo è stato quello di fornire degli strumenti pratici e nello stesso tempo economicamente vantaggiosi, tali da risultare appetibili rispetto ad un mercato quanto mai impegnativo in materia di costi».

Alla presenza del presidente nazionale di Confprofessioni, Gaetano Stella, e del presidente di Confprofessioni Veneto, Roberto Sartore, l’incontro, ha avuto un taglio operativo, grazie agli interventi di Andrea Onori, dottore commercialista, esperto in antiriciclaggio e privacy; di Silvio Regis, avvocato esperto in materia di privacy, coadiuvato da Carlo Alberto Sartor, esperto di sicurezza informatica; e di Pietro Panzetta, consulente del lavoro e componente del Collegio italiano Privacy e Antiriciclaggio.

«Si è voluto focalizzare l’attenzione sulla necessità di avere  uno strumento di verifica sui nostri computer, tale da garantirci una possibile “tranquillità”  data dalla necessità di tracciare l’operatività inerente il trattamento dei dati, aspetto che da una verifica effettuata ci risulta non attenzionato dal settore specifico» sottolinea Sartore. «Il risultato è stato  un incontro interessante, che avrebbe richiesto in realtà il tempo di una giornata, e  che può tranquillamente, a richiesta, essere esportato laddove se ne ravvisasse l’interesse e la necessità».

Guarda le interviste

 

Andrea Onori

Pietro Panzetta

Silvio Regis