Pe, cambia la legge elettorale

Le nuove norme, che saranno applicate alle elezioni del Parlamento europeo nel 2019, prevedono una soglia di sbarramento, misure contro il doppio-voto e il rispetto delle tradizioni costituzionali degli Stati membri Lo scorso 7 giugno, il Consiglio Europeo ha approvato una bozza per l’emendamento della legge elettorale del 1976, riguardante l’elezione del Parlamento Europeo, proponendo
Le nuove norme, che saranno applicate alle elezioni del Parlamento europeo nel 2019, prevedono una soglia di sbarramento, misure contro il doppio-voto e il rispetto delle tradizioni costituzionali degli Stati membri

Lo scorso 7 giugno, il Consiglio Europeo ha approvato una bozza per l’emendamento della legge elettorale del 1976, riguardante l’elezione del Parlamento Europeo, proponendo il cambiamento di alcune norme. Il testo finale verrà tradotto in tutte le lingue dell’UE e sarà poi presentato al Parlamento Europeo per l’approvazione ed l’adozione.

Le nuove norme prevedono una maggiore partecipazione dei cittadini alle elezioni parlamentari, una limitazione e prevenzione delle votazioni irregolari, e il rispetto delle tradizioni costituzionali degli Stati Membri. Tra le varie misure, si prevede l’integrazione di una soglia di sbarramento dal 2 al 5% per l’acquisizione di più di 35 posti in Parlamento, che dovrà essere applicata in tutti gli stati membri come minimo per le elezioni del 2024.  

“Gli Stati Membri ritengono sia il momento opportuno per modernizzare alcuni aspetti della legge elettorale e stabilire una soglia di sbarramento, assicurando così una migliore rappresentanza dei cittadini” dichiara Ekaterina Zaharieva, vice-primo ministro per le riforme giuridiche e ministro degli affari esteri della Bulgaria.

Un ulteriore cambiamento concerne l’inserzione di nuove norme per il “doppio-voto”, cioè la votazione in stati terzi, con tecniche di votazione diverse. Secondo quanto proposto nel disegno di legge, gli Stati Membri dovranno applicare penalità effettive per i cittadini europei che voteranno in più Stati Membri. Gli Stati dovranno infatti organizzarsi per controllare la regolarità delle elezioni, non permettendo al medesimo cittadino di votare in più di uno Stato. Lo scambio di informazioni, affinché ciò sia possibile, dovrà iniziare almeno sei settimane prima delle elezioni.

Le nuove nome riconoscono inoltre il diritto degli Stati Membri di adottare diverse forme di votazione, includendo il voto elettronico, sottostando a specifiche norme di controllo. Le modifiche alla legge elettorale del 1976 devono essere adottate entro metà 2018, per l’applicazione successiva alle elezioni del Parlamento Europeo nel 2019.

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