Parlamento europeo: assicurare le pensioni anche alle generazioni future

L’Ue punta a sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri nel mercato unico La crisi economica unita all’evoluzione demografica e all’aumento dell’aspettativa di vita inducono a considerare una nuova strategia volta alla ricerca della coesione in campo pensionistico. Nonostante le profonde divergenze fra i sistemi pensionistici europei (diversa età per la pensione, diversi modelli contributivi, diversa
L’Ue punta a sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e sicuri nel mercato unico

La crisi economica unita all’evoluzione demografica e all’aumento dell’aspettativa di vita inducono a considerare una nuova strategia volta alla ricerca della coesione in campo pensionistico.

Nonostante le profonde divergenze fra i sistemi pensionistici europei (diversa età per la pensione, diversi modelli contributivi, diversa percentuale di PIL spesa per sostenere il sistema sociale), nessuno di questi sistemi è risultato immune alle congiunture internazionali; inoltre, con l’aumento della disoccupazione e del debito pubblico ed il calo della crescita, le casse pensionistiche faticano a garantire pensioni adeguate e ad onorare gli impegni contratti.

In un tale scenario, il Parlamento europeo ha adottato a grande maggioranza nella plenaria di febbraio la relazione dell’europarlamentare popolare olandese Ria Oomen-Ruijten, che, senza mettere in discussione le prerogative nazionali, invita tutti gli Stati membri a muovere passi decisivi verso un sistema pensionistico stabile, affidabile e sostenibile.

Secondo il rapporto, gli Stati devono limitare gli schemi di pensione anticipata e creare un mercato del lavoro in cui le persone possano partecipare anche in età più avanzata, specialmente nei lavori più precari. Infatti, per poter assicurare le pensioni anche alle generazioni future è necessario che più persone siano inserite nel mercato del lavoro e per più tempo.

Tuttavia, proprio sulla questione dell’allungamento dell’età lavorativa si sono avuti forti scambi di opinione, che hanno fatto registrare il dissenso di numerosi europarlamentari francesi, contrari a modificare il loro modello sociale.

Se è vero che i sistemi pensionistici rientrano fra le competenze dirette degli Stati membri, è altrettanto appurato che per determinati aspetti è importante il coordinamento a livello europeo, ad esempio, per il funzionamento del mercato interno sono rilevanti le esigenze del Patto di stabilità e di crescita (PSC), sul quale incidono le spese per le pensioni.

Per concludere, la relazione ha anche fornito alcuni dati su cui riflettere, uno su tutti, mentre nel 2008 in media nell’UE la proporzione tra pensionati e persone occupate era di 1:4, nel 2060 sarà di 1:2, con una spesa pubblica media destinata alla popolazione anziana che si aggirerà intorno al 4,75% del PIL e le pensioni che peseranno per il 2,4%.

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