Pansini: No a una mini flat tax che disincentiva le aggregazioni professionali

L’Associazione Nazionale forense chiede incentivi fiscali per la crescita dei professionisti e la modernizzazione “Il dibattito che si sta sviluppando in queste ore sulla presunta volontà del governo di cancellare il provvedimento sulla mini flat tax introdotta dalla precedente compagine governativa impone una riflessione sulle misure fiscali che investono il comparto professioni. Le misure fiscali
L’Associazione Nazionale forense chiede incentivi fiscali per la crescita dei professionisti e la modernizzazione

“Il dibattito che si sta sviluppando in queste ore sulla presunta volontà del governo di cancellare il provvedimento sulla mini flat tax introdotta dalla precedente compagine governativa impone una riflessione sulle misure fiscali che investono il comparto professioni. Le misure fiscali che riguardano i professionisti italiani, un quarto della forza lavoro indipendente del nostro Paese, non devono puntare alla frammentazione.

 

La mini flat tax, al di là dello scarso appeal rivelato dalle adesioni – circostanza tutta da verificare – e oggi incompatibile con la partecipazione ad associazioni professionali e a società tra professionisti, rischia seriamente di non favorire quello che invece deve essere il futuro e la crescita dei professionisti in Italia”.

 

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini, che evidenzia l’assurdità della coesistenza tra norme sostanziali che spingono per le aggregazioni (leggi n. 183/11, n. 247/12 e n. 4/13) e norme fiscali che le scoraggiano.

 

“Le aggregazioni professionali – continua Pansini – devono essere incentivate perché un regime forfettario che riguarda solo il singolo professionista pone problemi di concorrenza all’interno delle stesse professioni e disincentiva forme di investimento sull’organizzazione e sulla crescita della professione. Quindi il regime forfettario oggi vigente sia esteso anche alle aggregazioni e contemporaneamente si punti ad una normativa fiscale e agevolata che incoraggi i professionisti verso realtà organizzative complesse, interdisciplinari, dotate di strumenti informatici e tecnologici avanzati e di competenze imprenditoriali. Infine, una seria politica fiscale deve assicurare una stabilità nel tempo del dato normativo; l’adozione di misure diverse e contraddittorie ogni sei mesi danneggiano la programmazione delle attività e degli investimenti, così vanificando gli sforzi di chi vuole contribuire alla crescita del paese”.