Mobilità lavoro: commemorate tappe dell’integrazione europea

Una campagna UE celebra la libera circolazione dei lavoratori e il coordinamento della sicurezza sociale A 60 anni dall’introduzione della normativa UE sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e a 50 anni dai Regolamenti che hanno istituito la libera circolazione dei lavoratori, la Commissione europea ha lanciato una campagna per celebrare le pietre miliari
Una campagna UE celebra la libera circolazione dei lavoratori e il coordinamento della sicurezza sociale

A 60 anni dall’introduzione della normativa UE sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e a 50 anni dai Regolamenti che hanno istituito la libera circolazione dei lavoratori, la Commissione europea ha lanciato una campagna per celebrare le pietre miliari dell’integrazione europea.

 

Marianne Thyssen, Commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: «La libera circolazione è più di un diritto fondamentale sancito nei trattati, è una realtà concreta, sfruttata da milioni di persone. Una realtà che non si è concretizzata dall’oggi al domani, ma che ha richiesto una normativa ad hoc e salvaguardie adeguate. Oggi, mentre continuiamo a perfezionare le norme, ricordiamo le prime tappe legislative fondamentali».

 

La libera circolazione è uno degli obiettivi principali nel progetto europeo e una delle conquiste più apprezzate dell’Unione Europea. La Commissione Juncker si è impegnata molto per agevolare la libera circolazione dei lavoratori e tutelarne i diritti, per evitare il dumping sociale e per dotare le autorità nazionali degli strumenti necessari a contrastare i rischi di abuso e i casi di frode. Questa Commissione, dal momento della sua installazione nel 2014, ha proposto diverse iniziative, quali la revisione della direttiva relativa al distacco dei lavoratori, l’aggiornamento del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e la proposta di un’Autorità europea del lavoro, proposta principale del pacchetto mobilità.

 

Discorso di apertura di Marianne Thyssen

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