Via libera alle Linee guida del contratto di apprendistato professionalizzante

Simoncini, coordinatore degli assessori regionali al Lavoro: Abbiamo messo dei punti fermi su un percorso formativo che deve garantire ai giovani una effettiva formazione Dalla Conferenza Stato-Regioni via libera alle Linee guida per la disciplina del contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere. Il piano formativo prevede 120 ore per chi possiede soltanto la
Simoncini, coordinatore degli assessori regionali al Lavoro: Abbiamo messo dei punti fermi su un percorso formativo che deve garantire ai giovani una effettiva formazione

Dalla Conferenza Stato-Regioni via libera alle Linee guida per la disciplina del contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere. Il piano formativo prevede 120 ore per chi possiede soltanto la licenza di scuola secondaria di primo grado, 80 ore per coloro che hanno un diploma di scuola secondaria di secondo grado e 40 ore per gli apprendisti laureati.
"Con questo accordo – ha spiegato Gianfranco Simoncini, coordinatore della materia lavoro nell’ambito della commissione Istruzione Formazione e Lavoro per la Conferenza delle Regioni – abbiamo messo dei punti fermi su un percorso formativo che deve garantire ai giovani, durante l’esperienza del contratto di apprendistato, una effettiva formazione".
"Prima di tutto – ha proseguito Simoncini – si semplifica la procedura che deve essere seguita dalle aziende” attraverso un’offerta formativa pubblica obbligatoria, disciplinata dalla regolamentazione regionale. La durata e i contenuti dell’offerta formativa sono state inoltre legate ad un “innalzamento delle competenze acquisite nella pregressa formazione scolastica".
Secondo il coordinatore, l’aspetto più importante del piano è che “la formazione sarà finalizzata ad acquisire competenze di base e trasversali che andranno dai comportamenti per garantire maggiore sicurezza sul lavoro alla organizzazione aziendale, dalle comunicazioni nell’ambito lavorativo alla legislazione del lavoro, dalla conoscenza digitale alla sensibilità sociale e civica". Grande risalto, inoltre, alla modernizzazione attraverso i diversi strumenti per la formazione a distanza.
“Naturalmente si è inteso valorizzare profondamente il ruolo delle aziende e delle imprese per tutte quelle attività di ‘formazione di mestiere’. E nel caso in cui sia l’azienda a voler garantire l’offerta formativa di base – ha concluso Simoncini – occorrerà che l’impresa risponda a specifici requisiti di qualità sia in relazione ai luoghi che in relazione ai docenti".
 

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