La lettera al Governo del presidente FIMMG

Silvestro Scotti scrive una lettera aperta al governo Alcune Associazioni di Medici ed Odontoiatri hanno formulato, con una nota diffusa il 4 maggio 2020, una “Richiesta annullamento elezioni per il rinnovo dei Comitati Consultivi e dell’Assemblea Nazionale della Fondazione ENPAM”, adducendo, a fondamento dell’istanza elaborata, considerazioni della cui correttezza ed opportunità appare consentito dubitare. In
Silvestro Scotti scrive una lettera aperta al governo

Alcune Associazioni di Medici ed Odontoiatri hanno formulato, con una nota diffusa il 4 maggio 2020, una “Richiesta annullamento elezioni per il rinnovo dei Comitati Consultivi e dell’Assemblea Nazionale della Fondazione ENPAM”, adducendo, a fondamento dell’istanza elaborata, considerazioni della cui correttezza ed opportunità appare consentito dubitare.

In riscontro a tale nota sembra opportuno, a beneficio di tutta la categoria medica e con pieno spirito collaborativo, esporre, sinteticamente, le ragioni che inducono a ritenere quantomeno inappropriatamente formulata tale richiesta.

Come noto la Fondazione ENPAM ha avviato le procedure elettorali che il 27 giugno 2020 condurranno al rinnovo dei propri Organi elettivi.

Gli attuali Organi statutari dell’Ente di previdenza e di assistenza, in carica dal giugno 2015, sono, difatti, giunti alla fine del proprio mandato.

Il primo appuntamento di tale percorso elettorale sarà il 17 maggio 2020, quando i medici e gli odontoiatri saranno chiamati a votare i 59 componenti ad elezione diretta dell’Assemblea nazionale e ad eleggere i membri delle Consulte delle varie gestioni previdenziali.

La Fondazione, quindi, ha attivato tutte le procedure occorrenti per pervenire alla corretta, legittima e democratica elezione dei riferiti Organi, profondendo un rilevante impegno istituzionale al fine di garantire, anche nelle difficili e complesse condizioni attualmente esistenti a livello nazionale per effetto della fase emergenziale in atto, la migliore riuscita dell’appuntamento elettorale, nel pieno ed assoluto rispetto e a tutela degli interessi di tutti i suoi iscritti.

 

 

Giova, dunque, rilevare che le modalità secondo le quali si sta svolgendo il procedimento elettorale per il rinnovo dei membri dell’Assemblea nazionale e dei componenti dei Comitati Consultivi della Fondazione Enpam sono ispirate alla massima pubblicità, trasparenza e democraticità, garantendo la più completa ed assoluta partecipazione di tutti i soggetti interessati a parteciparvi.

È noto a chiunque abbia una minima dimestichezza con l’ordinamento statutario e regolamentare della Fondazione Enpam, che essa è l’Ente di previdenza e di assistenza di tutti i medici ed odontoiatri e che tali categorie professionali sono pienamente ed adeguatamente rappresentate nell’ambito dell’Assemblea nazionale (ma, in via derivata, anche negli altri Organi della Fondazione). L’Assemblea nazionale, difatti, si compone (in misura più che maggioritaria), tra gli altri, dei Presidenti di tutti gli Ordini dei Medici chirurghi ed odontoiatri; orbene non sembra che si possa in alcun modo opinare che gli Ordini siano Enti di diritto pubblico di rappresentanza dell’intera classe professionale medica e che, in quanto tali, Essi siano soggetti portatori ed esponenziali degli interessi di tale categoria. La presenza, dunque, dei rappresentanti apicali degli Ordini è diretta proprio a garantire la piena rappresentanza, intersettoriale, di tutti i medici ed odontoiatri italiani e tale circostanza non può in alcun modo essere ragionevolmente e motivatamente opinata da chiunque sia ad Essi iscritto.

Nell’ambito del processo elettivo in atto, peraltro, le Associazioni nazionali di rappresentanza sindacale come la FIMMG si sono attivamente e profondamente impegnate al fine di garantire ai propri associati ed iscritti, nel miglior modo possibile anche in relazione alle difficoltà della fase emergenziale, una effettiva ed efficace partecipazione al processo elettorale. Sotto tale profilo, difatti, non appare irrilevante evidenziare che tale costante impegno è stato ampiamente ricambiato e premiato dagli iscritti al Sindacato maggiormente rappresentativo della Medicina Generale in ambito nazionale con una entusiastica e straordinaria partecipazione: la FIMMG, difatti, ha raccolto, tra i propri iscritti, il considerevole numero di 3.506 sottoscrizioni per la presentazione della lista della Medicina Generale denominata “FIMMG in Enpam con Marcello Natali”.

A fronte di tale straordinario risultato, espressivo della vivacità associativa e partecipativa e della rappresentatività della FIMMG, non è dato conoscere se le Associazioni firmatarie della nota del 4 maggio 2020 si siano adoperate con la stessa intensità e con il medesimo impegno e non è possibile escludere, in senso contrario, che la richiesta formulata sia funzionale proprio a celare le eventuali difficoltà da esse avute nel partecipare al processo elettorale non tanto per le condizioni emergenziali attualmente esistenti ma per sostanziale difetto di rappresentanza e consenso. Sotto il profilo considerato, peraltro, non appare inutile evidenziare che i firmatari di tale nota in alcuni casi sembrano essere associazioni private prive di oggettiva e certificata rappresentatività da parte di soggetti pubblici a ciò deputati almeno nella specifica area convenzionata, che ricordiamo trova la piena soddisfazione previdenziale esclusivamente nell’ENPAM, e per quelle  rappresentative dell’area della dipendenza non va trascurato lo scarso interesse previdenziale essendo quello primario in carico prevalentemente all’INPS e nel caso specifico riferibile solo alla quota A e quota B, quote in fondo già rappresentate dalla presenza assembleare di tutti gli Ordini dei Medici e Odontoiatri italiani e di 11 Presidenti delle Commissioni di Albo Odontoiatri scelti da tutti i Presidenti CAO italiani. Con la sola esclusione del Sindacato Medici Italiani (SMI) e della Confederazione Italiana Pediatri, difatti, nessuna delle altre entità firmatarie la nota del 4 maggio 2020 sembra figurare nella elencazione delle organizzazioni sindacali rappresentative della medicina convenzionata (cfr. http://www.sisac.info/ActionPagina_258.do) se non in forma aggregativa con altre sigle vista la scarsa rappresentatività della singola sigla.

Non sembra inopportuno evidenziare, inoltre, che nessuna “approssimazione e irrituale gestione” si è verificata nella gestione del processo elettorale ad opera della Fondazione Enpam, atteso che il sistema di votazione telematico predisposto dalla Fondazione al fine di garantire la massima partecipazione alle operazioni elettorali appare pienamente e continuativamente funzionante e non ha rivelato (per quanto a conoscenza della scrivente Associazione sindacale) alcuna criticità operativa ed esecutiva. Non è inutile rilevare, peraltro, che l’accesso a tale piattaforma è rimesso alla piena autonomia ed indipendenza di ciascun professionista, il quale, evidentemente, risponde in via diretta di eventuali usi inappropriati della stessa: non può, dunque, essere addossata alla Fondazione la eventuale responsabilità personale che compete a ciascun elettore ove la libera manifestazione del voto di ciascuno avvenga in modo inappropriato.

 

 

Allo stato attuale, peraltro, non sussiste alcuna esigenza di mutare l’assetto statutario e regolamentare della Fondazione e appare appena il caso di rammentare ai firmatari della nota del 4 maggio 2020 che la eventuale volontà di modificare gli atti che regolamentano la vita interna della Fondazione, pur nel pieno rispetto della funzione di vigilanza attribuita agli Enti Ministeriali di competenza, appartiene alla assoluta, indipendente ed incomprimibile autonomia regolatoria, organizzativa e gestionale della Fondazione. Appare, dunque, davvero singolare e suscita profondo rammarico e stupore la circostanza per la quale siano proprio Associazioni che si autoproclamano rappresentative della categoria medica ad invocare mutamenti regolatori che sembrano prescindere dagli ordinari processi decisionali orditi dal Legislatore a tutela di tale autonomia gestionale ed organizzativa della Fondazione.

Non sembra inopportuno, infine, evidenziare che il richiamo alla decisione della Consulta n. 173 del 10 luglio 2019 appare significativamente improprio sia in relazione all’ambito normativo della questione rimessa in tale occasione alla Corte (che non presenta significativi profili di prossimità rispetto all’ambito istituzionale entro cui è chiamata ad esercitare le proprie competenze la Fondazione) sia, soprattutto, in quanto, allo stato degli atti e dei fatti attualmente esistenti, non sussiste alcuna condizione che possa consentire di invocare come esistenti forme di cristallizzazione della rappresentanza nell’ambito della Fondazione.

In realtà tutti coloro i quali hanno a cuore la corretta amministrazione della Fondazione Enpam (che, peraltro, nell’ultimo quinquennio, grazie al costante impegno del suo Presidente e dei suoi Organi, ha prodotto oggettive ed encomiabili risultanze gestionali, più che positive in favore degli iscritti) dovrebbero impegnarsi al fine di contribuire a migliorare, ciascuno per le proprie competenze (anche in relazione alla rispettiva effettiva rappresentanza), le tutele previdenziali ed assistenziali erogate dalla Fondazione a beneficio di tutti i medici ed odontoiatri italiani.

Tale impegno e tale ausilio sono ancor più necessari nella difficile congiuntura storica e socioeconomica che non solo la categoria medica ma tutta la Nazione sarà chiamata ad affrontare nei prossimi mesi ed anni; mai come nella presente fase critica ed emergenziale, difatti, occorrerebbero armonia, concordia ed unità di intenti tra tutti coloro che sono chiamati a rappresentare istanze e i bisogni di rilievo pubblico.

La speranza, dunque, è che si possa, con il contributo di ciascuno (anche dei firmatari della nota del 4 maggio 2020), fronteggiare la difficile crisi in atto, lenendone i prevedibili effetti negativi per l’intera Nazione e, per le competenze che ci appartengono, per l’intera classe medica italiana piuttosto che ricercare con azioni a dir poco riferibili alla favola di Esopo “la volpe e l’uva” di apparire rappresentativi di tutti essendo un’assoluta minoranza che vuole ledere, sospendendo le democratiche elezioni, i diritti di una maggioranza che a questo punto non può rimanere silenziosa e che si vedrebbe contratta nel diritto già dimostrato nella raccolta delle firme e che sarà confermata dalla partecipazione elettorale.