Jobs act autonomi, al via l’esame al Senato

Il relatore in Commissione Lavoro, Maurizio Sacconi annuncia ulteriori misure a sostegno di partite Iva e professionisti su lavoro agile, welfare integrativo e fisco Lavoro agile, welfare integrativo e fisco dei lavoratori autonomi. Il Jobs act degli autonomi approda in Commissione Lavoro del Senato. Lo scorso 25 febbraio, infatti, è cominciato l’esame del ddl nella
Il relatore in Commissione Lavoro, Maurizio Sacconi annuncia ulteriori misure a sostegno di partite Iva e professionisti su lavoro agile, welfare integrativo e fisco

Lavoro agile, welfare integrativo e fisco dei lavoratori autonomi. Il Jobs act degli autonomi approda in Commissione Lavoro del Senato. Lo scorso 25 febbraio, infatti, è cominciato l’esame del ddl nella commissione presieduta da Maurizio Sacconi, relatore del provvedimento governativo e primo firmatario del ddl sul lavoro agile (smart working), il quale ha auspicato che alcune delle sue proposte possano integrare il testo licenziato da Palazzo Chigi. Non solo, il testo licenziato dal Governo potrebbe andare incontro a ulteriori modifiche sul tema delle tutele e del fisco. Intervenuto al convegno di Confprofessioni Lazio “Lo statuto del lavoro autonomo”, che si è svolto al Tempio di Adriano a Roma lo scorso 18 febbraio, Sacconi ha affermato che «Il ddl sul lavoro autonomo presentato dal Governo è un’ottima base di lavoro sulla quale innestare altre misure a sostegno delle libere professioni, tanto ordinistiche quanto non ordinistiche».

 

In particolare, il presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama sta studiando interventi calibrati sullo smart working a misura di partite Iva e professionisti. «Lavoro agile non è soltanto lavoro a distanza o possibilità di conciliare i tempi di vita e lavoro – ha spiegato Sacconi – significa anche guardare ai cambiamenti veloci e trovare una strumentazione capace di accompagnarli». L’obiettivo, secondo Sacconi, è quello di adattare le regolazioni dei rapporti di lavoro dipendente e indipendente alle tecnologie digitali, che mutano l’organizzazione produttiva, gli inquadramenti e le mansioni. Se la proposta del Governo limitava la disciplina al mondo subordinato, Sacconi propone dunque di estenderla anche a tutto il mondo autonomo attraverso la negoziazione collettiva o individuale. 

 

Sul tema della previdenza per i professionisti, a cui il convegno di Confprofessioni Lazio ha dedicato una delle tre tavole rotonde, Sacconi ha poi aggiunto: «La discussione che abbiamo condotto oggi sulla funzione delle casse previdenziali per un welfare integrativo in materia di previdenza, sanità, di cosiddetto “long term care” per i non autosufficienti, può trovare una regolazione idonea all’interno di questo provvedimento; così come tutta la disciplina fiscale in favore delle libere professioni».