IVA, le nuove proposte della Commissione europea

Tra le misure maggiore flessibilità per gli Stati membri e semplificazioni per le PMI La Commissione europea ha proposto delle nuove norme sull’IVA che prevedono una maggiori autonomia degli Stati membri per l’applicazione di aliquote ridotte a prodotti o servizi specifici. Le misure si collegano ai “pilastri” di un nuovo e definitivo spazio unico europeo
Tra le misure maggiore flessibilità per gli Stati membri e semplificazioni per le PMI

La Commissione europea ha proposto delle nuove norme sull’IVA che prevedono una maggiori autonomia degli Stati membri per l’applicazione di aliquote ridotte a prodotti o servizi specifici. Le misure si collegano ai “pilastri” di un nuovo e definitivo spazio unico europeo dell’IVA, proposto nell’ottobre 2017 e al piano d’azione sull’IVA presentato nell’aprile 2016. Attualmente gli Stati possono applicare un’aliquota ridotta del 5% a due diverse categorie di prodotti. Oltre all’aliquota IVA normale di un minimi del 15%, la nuova proposta prevede la possibilità di fissare due aliquote ridotte distinte comprese tra il 5% e l’aliquota normale scelta dallo Stato membro, un’esenzione dell’IVA e un’aliquota ridotta compresa tra lo 0% e le aliquote ridotte.

 

Il documento affronta anche il problema dei costi sproporzionati di conformità IVA che gravano sulle PMI, in particolare le imprese che operano oltre frontiera. Per questo motivo le nuove norme consentirebbero ad un maggior numero di imprese di beneficiare delle norme IVA semplificate, di cui al momento possono avvalersi solo le imprese più piccole, riducendo i costi globali di conformità del 18% all’anno.

 

Secondo Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, l’iniziativa della Commissione rappresenta un passo verso la creazione di uno spazio unico europeo dell’IVA, con norme più semplici per gli Stati membri e le imprese.

Queste proposte, che costituiscono la fase finale della revisione delle norme sull’IVA da parte della Commissione, verranno trasmesse al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo per consultazione e al Consiglio per l’adozione.

 

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