IVA, 159,5 MILIARDI NON RISCOSSI NELL’UE

Nel 2014, il divario più alto in cifre assolute è stato registrato in Italia. In termini percentuali, maglia nera alla Romania. Moscovici: “Presto un accordo per modernizzare le norme Iva dell’Unione europea” Nell’Unione europea, nel corso del 2014, 159,5 miliardi di euro d’imposta sul valore aggiunto sono andati perduti. Il divario dell’IVA più alto in
Nel 2014, il divario più alto in cifre assolute è stato registrato in Italia. In termini percentuali, maglia nera alla Romania. Moscovici: “Presto un accordo per modernizzare le norme Iva dell’Unione europea”

Nell’Unione europea, nel corso del 2014, 159,5 miliardi di euro d’imposta sul valore aggiunto sono andati perduti. Il divario dell’IVA più alto in cifre assolute è stato registrato in Italia, dove ammonta a 36,9 miliardi, mentre il più basso è quello del Lussemburgo con 147 milioni. In termini percentuali, la differenza tra le entrate IVA previste e quelle effettivamente riscosse, varia da un picco del 37,9% in Romania ad un minimo dell’1,2% in Svezia.

 

Secondo Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, il regime attuale è deplorevolmente debole di fronte ai problemi delle frodi e degli errori di calcolo in ambito IVA. Il Commissario ha quindi invitato gli stati membri a dare seguito al più presto al piano d’azione sull’IVA, presentato dalla Commissione nell’aprile 2016, e giungere ad un accordo sul regime unionale. Il piano d’azione delinea un percorso per modernizzare le attuali norme IVA dell’UE, prevedendo soluzioni strategiche a lungo termine per eliminare le frodi, migliorando la riscossione dell’imposta a livello europeo e creando di uno spazio europeo dell’IVA. Nel 2017 la Commissione presenterà proposte legislative volte a ristabilire il principio d’imposizione dell’IVA sugli scambi transfrontalieri all’interno dell’UE: secondo le stime, il nuovo sistema dovrebbe ridurre le frodi transfrontaliere del’80%.

 

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