Istat: occupazione torna a livelli pre-crisi

Negli ultimi due mesi il numero di occupati è salito a 23 milioni (58%). Anche luglio conferma la fase di espansione occupazionale (+59 mila). Interessate tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni Torna ai livelli pre-crisi il tasso di occupazione in Italia (58%). Secondo i dati Istat, negli ultimi due mesi il numero
Negli ultimi due mesi il numero di occupati è salito a 23 milioni (58%). Anche luglio conferma la fase di espansione occupazionale (+59 mila). Interessate tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni

Torna ai livelli pre-crisi il tasso di occupazione in Italia (58%). Secondo i dati Istat, negli ultimi due mesi il numero di occupati ha infatti superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008.

A luglio, in particolare, la stima degli occupati è cresciuta dello 0,3% rispetto a giugno (+59 mila), confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale. La crescita dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente maschile, mentre per le donne, dopo l’incremento di giugno, si registra un calo. Aumentano sia i lavoratori dipendenti sia gli indipendenti e sale il numero delle persone in cerca di occupazione (+2,1%). Secondo l’Istituto, il tasso di disoccupazione è salito all’11,3% (+0,2 punti percentuali) e quello giovanile si è attestato al 35,5% (+0,3 punti).

 

Nel periodo maggio-luglio si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,3%, +65 mila), determinata dall’aumento dei dipendenti, sia permanenti sia, in misura prevalente, a termine. L’aumento riguarda entrambe le componenti di genere e si concentra esclusivamente tra gli over 50. Nel trimestre maggio-luglio, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna il calo sia dei disoccupati (-1,2%, -35 mila) sia degli inattivi (-0,3%, -35 mila).

 

Su base annua, i dati confermano la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,3%, +294 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda i lavoratori dipendenti (+378 mila, di cui +286 mila a termine e +92 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-84 mila). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+371 mila) e i 15-24enni (+47 mila), a fronte di un calo nelle classi di età centrali (-124 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-0,6%, -17 mila) sia, soprattutto, gli inattivi (-2,4%, -322 mila).