Isa: necessaria un’esclusione generalizzata dall’obbligo

Il comunicato stampa ANC Il Decreto che fisserà le regole di esclusione dall’obbligo di presentazione degli indici di affidabilità fiscale e che introdurrà i “correttivi”, terrà conto solo parzialmente della situazione che tutti gli operatori economici si sono trovati ad affrontare, indipendentemente dall’essere ricompresi o meno nelle tre categorie individuate dalla commissione di esperti e
Il comunicato stampa ANC

Il Decreto che fisserà le regole di esclusione dall’obbligo di presentazione degli indici di affidabilità fiscale e che introdurrà i “correttivi”, terrà conto solo parzialmente della situazione che tutti gli operatori economici si sono trovati ad affrontare, indipendentemente dall’essere ricompresi o meno nelle tre categorie individuate dalla commissione di esperti e inserite nella norma (calo del fatturato al 33%, attività sottoposte a restrizioni, avvio p. iva dal 2019).

 

ANC ritiene che tale agevolazione non debba escludere nessuno. La pandemia, tutt’ora in pieno svolgimento, colpisce economicamente non solo direttamente alcune categorie, ma di riflesso trascina con sé imprenditori, artigiani, commercianti e professionisti, senza chiedere ad ognuno il codice Ateco o l’anno di apertura attività. Si pensi solamente ad una realtà produttiva o a uno studio professionale di pochi elementi dove tutti sono contagiati o in isolamento preventivo: l’attività si blocca indipendentemente dal tipo di servizio reso, le scadenze vengono saltate e l’emergenza rende impossibile seguire tutto ciò che poi rende il soggetto “affidabile” per l’amministrazione finanziaria.

 

“Per questo occorre pensare a una tregua” sostiene fermamente il Presidente ANC Marco Cuchel “che consenta a tutti di potersi concentrare sulla ripresa e che tenga conto del fatto che il 2020, ma anche il 2021, non saranno anni normali per nessuno. Sarebbe un grande messaggio di vicinanza a tutte le forze produttive del Paese e di rispetto verso coloro che, a differenza di altre categorie di lavoratori, non hanno goduto di alcuna continuità retributiva; così come si rende necessaria un’ulteriore moratoria per quei cinquanta milioni di atti che da questo mese dovrebbero piovere sulle teste degli Italiani. La mancata risposta a queste emergenze confermerebbe la percezione generalizzata di uno scollamento tra la politica e il Paese reale. Se un elemento di esclusione dagli ISA è previsto proprio per i contribuenti che non si trovano in condizioni di normale svolgimento dell’attività, mi chiedo quale sia la categoria economica che in Italia possa dirsi esclusa da questo requisito”