Imprese sempre più attente al benessere dei dipendenti

Il ministro del Lavoro, ospite al WelfareIndexPMI che si è svolto a Roma lo scorso 28 marzo: “Integrazione pubblico-privato la chiave per affrontare il futuro”   ​Le piccole e medie imprese sono sempre più attente al welfare aziendale per il benessere dei dipendenti. È quello che emerge dal Rapporto 2017 Welfare Index PMI, promosso da
Il ministro del Lavoro, ospite al WelfareIndexPMI che si è svolto a Roma lo scorso 28 marzo: “Integrazione pubblico-privato la chiave per affrontare il futuro”

 

​Le piccole e medie imprese sono sempre più attente al welfare aziendale per il benessere dei dipendenti. È quello che emerge dal Rapporto 2017 Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), che per il secondo anno ha analizzato il livello di welfare in 3.422 PMI italiane (+60% rispetto al 2016).

Lo studio è stato presentato oggi all’Università Luiss di Roma a una platea di imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, docenti e studenti, ed è stato commentato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, da Marco Sesana, Country Manager e Amministratore Delegato di Generali Italia, Alberto Baban, Presidente Piccola Industria Confindustria, Mario Guidi, Presidente Confagricoltura, Cesare Fumagalli, Segretario Generale Confartigianato Imprese e Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni.

La ricerca evidenzia come il 2016 sia stato un anno importante, straordinario per lo sviluppo delle iniziative di welfare aziendale del nostro Paese. Come ha illustrato Andrea Dallaglio – che ha presentato i risultati della ricerca – grazie agli incentivi contenuti nella Legge di Stabilità del 2016, nel Decreto interministeriale del marzo 2016 e – da ultimo – nella Legge stabilità 2017, le imprese hanno risposto positivamente offrendo maggiori opportunità ai lavoratori attraverso nuovi ed importanti servizi, con particolare riguardo alla Sanità integrativa, conciliazione vita-lavoro, sostegno alla maternità, iniziative sul territorio, ma anche attività per il tempo libero e la cultura. 

Agevolazioni attivate grazie allo sviluppo di sistemi premianti legati alla parte variabile dei contratti, come viene evidenziato dall’analisi degli 8000 contratti stipulati nel corso del 2016 che prevedono sistemi premianti e tra questi 4000 prevedono servizi di Welfare di diverso tipo.

Contrattazione aziendale, quindi, e conoscenza delle norme, degli incentivi e degli strumenti del welfare aziendale, insieme alla possibilità di aggregarsi in rete di impresa, sono i fattori chiave per la futura crescita del welfare nelle piccole e medie imprese italiane. Ma non solo. “Le imprese che investono nel welfare – ha dichiarato il Ministro Poletti – non rispondono solo a ragioni di convenienza: è evidente che siamo ormai di fronte ad auna grande sfida culturale, in cui le persone vengono prima della mera ricerca del profitto”. 

“In passato – ha aggiunto il Ministro – Il rapporto tra impresa e lavoratori è stato sempre costruito su due fronti: quello del conflitto e quello dei contratti. Oggi non basta più: la complessità dei fenomeni e delle sfide che abbiamo di fronte, rende necessario trovare risposte più articolate, in un mix di interventi tra pubblico e privato”.

“Avere indici di riferimento come quelli che propone questo Rapporto – ha concluso Poletti – è utile perché ci aiuta a identificare dimensione e valori dei fenomeni a cui dobbiamo far fronte, per capire quali sono le priorità. Un tema che sta molto a cuore a questo Governo che confermerà e intensificherà gli sforzi in questa direzione, adeguando gli strumenti di cui dispone alle risultanze del continuo monitoraggio dei fenomeni che anche questo rapporto individua”.

 

fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (28 marzo 2017)