Il welfare conquista i professionisti

Presentato a Roma il Rapporto 201 Welfare Index Pmi, promosso da Generali insieme con Confprofessioni, Confindustria, Confartigianato e Confagricoltura. Il presidente Stella premia le eccellenze  «Il rapporto che lega il professionista al dipendente è una realtà diversa rispetto all’impresa o alla grande impresa. Negli studi professionali si lavora quotidianamente fianco a fianco ed è quindi
Presentato a Roma il Rapporto 201 Welfare Index Pmi, promosso da Generali insieme con Confprofessioni, Confindustria, Confartigianato e Confagricoltura. Il presidente Stella premia le eccellenze

 «Il rapporto che lega il professionista al dipendente è una realtà diversa rispetto all’impresa o alla grande impresa. Negli studi professionali si lavora quotidianamente fianco a fianco ed è quindi normale che ci sia un’interazione diretta per capire le rispettive esigenze. A livello contrattuale sono stati inseriti diversi interventi che mirano per esempio al tema della conciliazione vita e lavoro per venire incontro alle esigenze della popolazione degli studi e, in particolare, per le donne che negli studi professionali rappresentano quasi il 90% del personale. Maternità, gravidanza, spese pediatriche, asili nido, procreazione medicalmente assistita sono solo alcune misure dirette che accompagnano la maternità delle lavoratrici degli studi; aa abbiamo pensato anche al loro reinserimento al lavoro, dopo la maternità. Grazie al sistema di una bilateralità integrata eroghiamo contributi ai professionisti che investono nel lavoro agile per consentire il lavoro da remoto del dipendente e per sostenere le lavoratrici in un momento molto particolare della loro vita abbiano sottoscritto una convenzione con l’Associazione psicologi liberi professionisti denominata “BenEssere” che offre una consulenza psicologica per favorire  atteggiamenti attivi e positivi nelle persone coinvolte in difficoltà familiari, che stimoli la capacità e le risorse personali per un empowerment attivo».

 

È uno dei passaggi salienti del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, intervenuto alla presentazione del Rapporto sullo stato del welfare nelle piccole medie imprese italiane, presentato lo scorso 26 marzo  al Salone delle Fontane all’Eur, a Roma, a una platea di imprenditori, istituzioni, docenti, ed è stato commentato da: Riccardo Fraccaro, Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia Diretta; Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines; Carlo Robiglio, Presidente della Piccola Industria di Confindustria; Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura; Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese; Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni; Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità Generali Country Italia e Enea Dallaglio, Amministratore Delegato Innovation Team, società del gruppo MBS.

 

Dal Rapporto 2019 emerge come il welfare aziendale sia un’arma vincente se rappresenta un progetto d’impresa che parte dall’ascolto delle esigenze dei dipendenti; gli imprenditori che attivano una strategia coerente e prolungata nel tempo, per il benesseree la soddisfazione dei lavoratori e delle loro famiglie, dichiarano di avere un impatto positivo sulla produttività e anche sulla comunità; tra le aziende aumenta la consapevolezza che benessere sociale e risultati di business crescono di pari passo.

 

Welfare Index PMI ha monitorato le iniziative di welfare delle imprese – di tutti i settori produttivi e di tutte le classi dimensionali (da meno di 10 fino a 1000 dipendenti) – in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.

 

Il Rapporto 2019 mette in evidenza il salto di qualità intervenuto nelle imprese che hanno saputo dotarsi di politiche di welfare come progetto aziendale. Dal 2016 le imprese hanno incrementato tanto l’ampiezza quanto l’intensità delle iniziative di welfare adottate rispetto alle 12 aree identificate dalla ricerca. Le imprese attive, cioè con iniziative in almeno 4 aree, nel 2016 erano il 25,5%; in soli tre anni sono raddoppiate, raggiungendo il 45,9%. Ancor più significativa è la crescita delle imprese molto attive, cioè con iniziative in almeno 6 aree: sono quasi triplicate, passando dal 7,2% nel 2016 al 19,6% nel 2019. Il vero salto è avvenuto nell’ultimo anno, con una crescita delle imprese molto attive dal 14,4% al 19,6% (+36%), segno del successo della normativa e dell’iniziativa Welfare Index Pmi che ha promosso la diffusione del welfare tra le piccole e medie imprese.

Welfare Index 2019 mette in evidenza che il welfare aziendale non è solo appannaggio delle grandi imprese, ma in questi anni è riuscito a rompere la barriera dimensionale, diffondendosi anche nelle piccole e microimprese. Le imprese più grandi restano avvantaggiate, con una quota di imprese molto attive del 71%, ben superiore a tutti gli altri segmenti. Ma nelle imprese di piccola e media dimensione la crescita è stata particolarmente veloce, e in questi tre anni la quota delle molto attive è più che raddoppiata. Nelle microimprese (meno di 10 addetti): dal 6,8% nel 2017 all’attuale 12,2%. Nelle piccole imprese (10-50 addetti): dall’11% nel 2016 al 24,8% di oggi. Nelle medie imprese (51-250 addetti): dal 20,8% nel 2016 al 45,3% di oggi, con un aumento particolarmente sostenuto nell’ultimo anno.

 

In questo ambito, gli studi professionali sono risutati particolarmente dinamici. Non solo, infatti, cresce il numero degli studi coinvolti nel Rapporto Welfare Index (658 su 4.561), ma aumentano significativamente le iniziative messe in campo, anche grazie agli strumenti previsti dal Ccnl degli studi professionali: sicurezza e prevenzione incidenti, polizze assicurative, formazione dei dipendenti, conciliazione vita-lavoro, sanità integrativa, sostegno economico ai dipendenti, come pure la previdenza integrativa, il welfare allargato alla comunità, il sostegno ai soggetti deboli e l’integrazione sociale, i servizi di assistenza, cultura e tempo libero e l’istruzione dei figli.

 

Sul palco del Salone delle Fontane, il presidente Stella ha premiato le esperienze degli studi professionali più attivi nel welfare: lo Studio Sila Tommaso, studio di consulenza del lavoro di Brescia particolarmente attivo nel sostegno all’istruzione di figli e familiari; cultura e tempo libero; sostegno economico per i dipendenti; integrazione sociale e sostegno ai soggetti deboli; Ferri Engineering, studio di ingegneria e progettazione ingegneristica di Campogalliano in provincia di Modena che ha sviluppato programmi di welfare nell’area della previdenza integrativa, nell’integrazione sociale, nelle polizze assicurative e nel sostegno economico per i dipendenti; Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, studio legale internazionale specializzato nel diritto d’impresa di Roma, premiato per la formazione per i dipendenti, la sicurezza e prevenzione degli incidenti, cultura e tempo libero; Studio Furfaro, consulente del lavoro nella provincia di Torino, attivo nei servizi di assistenza, conciliazione vita e lavoro, sostegno ai genitori, sanità integrativa.

 

L’intervento del presidente Gaetano Stella.