Il taglio Irap pagato con la pensione dei professionisti.

L’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie coinvolge anche gli enti previdenziali privati. L’esborso per le casse si aggira sui 100 milioni di euro Saranno le pensioni dei liberi professionisti a finanziare il taglio dell’Irap per le imprese. Il decreto-legge n. 66 del 24 aprile 2014, che reca “Misure urgenti per la competitività e la giustizia
L’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie coinvolge anche gli enti previdenziali privati. L’esborso per le casse si aggira sui 100 milioni di euro

Saranno le pensioni dei liberi professionisti a finanziare il taglio dell’Irap per le imprese. Il decreto-legge n. 66 del 24 aprile 2014, che reca “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, nasconde una beffa per i liberi professionisti. Il meccanismo individuato dal governo per alleggerire il carico Irap delle imprese prevede infatti un aumento della tassazione delle rendite finanziarie che, dal 1 luglio 2014, salirà dal 20 al 26%. E tra i soggetti passivi inclusi nell’innalzamento della tassazione delle rendite finanziarie spuntano anche le Casse di Previdenza dei professionisti. 

Secondo i calcoli effettuati dall’Adepp, l’Associazione che riunisce gli enti previdenziali privati, le gestioni previdenziali (oltre 50 miliardi di patrimonio) dovranno mettere mano al portafoglio per versare allo Stato almeno 100 milioni in più rispetto ai circa 400 già preventivati. L’attuale tassazione delle rendite del 20% (12,5% se riferiti a titoli di Stato) costa agli enti di previdenza privata circa 450 milioni di euro, che si traduce in una riduzione delle future pensioni, già molto basse, di circa l’8%, con l’aliquota al 26% si sale a circa il 12% delle prestazioni attese”.