Il Comitato delle Regioni difende la politica di coesione

La commissione COTER adotta due pareri e sottolinea l’importanza di un approccio bottom-up. La relatrice, Catiuscia Marini: “Non ricondurre il Fondo Sociale europeo ad un modello di gestione diretta da parte della Commissione” Per difendere le politiche di coesione dopo il 2020, il Comitato Europeo delle Regioni ha lanciato l’Alleanza per la Coesione, sostenuta da
La commissione COTER adotta due pareri e sottolinea l’importanza di un approccio bottom-up. La relatrice, Catiuscia Marini: “Non ricondurre il Fondo Sociale europeo ad un modello di gestione diretta da parte della Commissione”

Per difendere le politiche di coesione dopo il 2020, il Comitato Europeo delle Regioni ha lanciato l’Alleanza per la Coesione, sostenuta da migliaia di persone tra regioni, città, enti locali, università, associazioni, sindacati e cittadini in tutta Europa. Parallelamente, la commissione Politica di coesione territoriale e bilancio dell’UE (COTER) del Comitato Europeo delle regioni ha adottato due pareri che sottolineano l’importanza di una forte politica di coesione dopo il 2020. Il Fondo sociale europeo deve rimanere una componente fondamentale della politica di coesione per affrontare le sfide attuali come le evoluzioni tecnologiche e la globalizzazione. La relatrice del parere del Comitato “Revisione intermedia del Fondo Sociale Europeo (FSE) per il periodo successivo al 2020″ e presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, spiega che il Fondo sociale europeo è l’unico strumento dell’UE rivolto direttamente ai cittadini e che, in particolare negli ultimi anni, ha dimostrato un’adeguata flessibilità nel rispondere alle sfide poste. La relatrice spiega che l’approccio “bottom-up” del fondo consente di adattare gli interventi a favore dei beneficiari, applicando il metodo del partenariato tra istituzioni europee, Stati membri, governi regionali e locali e forze economiche e sociali del territorio. Per questo motivo sarebbe dannoso ricondurre il Fondo Sociale europeo ad un modello di gestione diretta da parte della Commissione europea o a centralizzarlo sotto l’esclusiva responsabilità degli Stati membri. Il secondo parere adottato dalla commissione COTER su questa tematica, intitolato “I costi e i rischi della non-coesione: il valore strategico della politica di coesione per perseguire gli obiettivi del Trattato e far fronte alle nuove sfide per le regioni europee” spiega che la coesione non è solo un presupposto fondamentale della crescita economica, ma anche una solida base per il benessere della società. La commissione COTER ha discusso anche altri temi politici collegati a questi temi, come il rafforzamento della crescita e della coesione nelle regioni frontaliere dell’UE, l’esame dell’attuazione dell’agenda urbana per l’UE e la mobilità a basse emissioni.

 

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