Gennarelli: “Screening di massa e scelte condivise”

In Molise, al 30 settembre 2020, 649 i positivi al Coronavirus. Analizzando l’indice riferito alla progressione del contagio, un incremento importante, in regione, c’è stato nelle settimane dal 24 al 13 settembre “Già lo scorso aprile – ha commentato il dott. Elio Gennarelli, componente del Consiglio di Confprofessioni Molise  – avevo sollecitato l’utilizzo dei test rapidi
In Molise, al 30 settembre 2020, 649 i positivi al Coronavirus. Analizzando l’indice riferito alla progressione del contagio, un incremento importante, in regione, c’è stato nelle settimane dal 24 al 13 settembre

“Già lo scorso aprile – ha commentato il dott. Elio Gennarelli, componente del Consiglio di Confprofessioni Molise  – avevo sollecitato l’utilizzo dei test rapidi sierologici come screening di massa a cominciare dai lavoratori maggiormente esposti, perchè era evidente che il rischio principale era rappresentato dai portatori asintomatici e, seppure a distanza di tempo, sembra oggi che le strategie messe in campo per evitare di nuovo un lockdown contemplino questa modalità di prevenzione. Un altro aspetto su cui tornare nuovamente è l’importanza della medicina del territorio che deve essere potenziata sia per curare in sicurezza i pazienti non-covid, sia per far fronte ad una probabile risalita dei contagi a partire dalla igiene pubblica e dalla medicina generale, fino all’ emergenza 118,  alla continuità assistenziale, ai pediatri e ovviamente agli ambulatori specialistici.

 

Un tavolo di concertazione regionale con gli attori della sanità impegnati in prima linea dovrebbe essere preso in seria considerazione dai decisori politici. Mi sembra altrettanto importante evidenziare la rapidità ed il pragmatismo necessari per rendere efficaci gli interventi. Interventi che si sarebbero  dovuti mettere in campo da tempo. La rapida individuazione dell’ente attuatore per la realizzazione del centro covid, ad esempio, non può ulteriormente ritardare.

 

Lo sforzo per superare questa crisi deve essere collettivo, ma affinchè sia accettato e non subito deve essere condiviso e pertanto – ha concluso Gennarelli – ferma restando la responsabilità delle scelte a seconda dei ruoli istituzionali ricoperti, non può essere chiesto ai vogatori di remare se la rotta ed il porto di destinazione non vengono individuati ascoltando tutte le componenti della società”.