Generazione Erasmus, al via il confronto

Si sono svolti a Roma i primi Stati Generali degli studenti del programma di scambio universitario. Il sottosegretario Gozi: “Il miglior antidoto contro il ritorno di razzismo, xenofobia, muri, pregiudizi” Lo scorso 24 febbraio si sono svolti a Roma gli Stati Generali della Generazione Erasmus, Primo Consiglio Italiano. L’incontro è stato promosso da Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire,
Si sono svolti a Roma i primi Stati Generali degli studenti del programma di scambio universitario. Il sottosegretario Gozi: “Il miglior antidoto contro il ritorno di razzismo, xenofobia, muri, pregiudizi”

Lo scorso 24 febbraio si sono svolti a Roma gli Stati Generali della Generazione Erasmus, Primo Consiglio Italiano. L’incontro è stato promosso da Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, Erasmus Student Network Italia e garagErasmus in collaborazione con Dipartimento per le Politiche Europee, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Unione Europea.

Oltre 200 studenti in rappresentanza del mondo universitario italiano per una giornata di lavoro dedicata a sei temi: “Erasmus fra global o non global”, “Comunità locali e mondo digitale”, “Europa unita”, “Cittadinanza europea”, “Erasmus for all”, “Mobilità tra studio e lavoro”.  Gli Stati Generali sono stati la prima occasione di confronto e dibattito tra studenti ed ex studenti Erasmus e la discussione proseguirà nelle prossime settimane attraverso la piattaforma online messa a disposizione da GaragErasmus.

“Per il Sottosegretario Sandro Gozi – si legge in una nota del Dipartimento Politiche Europee – il Progetto Erasmus resta a trent’anni dalla sua ideazione la più importante storia di successo dell’Europa. Un moltiplicatore di opportunità per le decine di migliaia di giovani coinvolti ogni anno. Erasmus significa più cultura, più lingue, più formazione, più visione. Ma dobbiamo fare di più. Il nostro impegno è affinché nel bilancio 2020-2026 le risorse stanziate per il progetto passino da 2 a 20 miliardi. Cosicché, parallelamente, cresca il numero di studenti coinvolti. Oggi l’Italia ne invia in Europa trentamila ogni anno, l’obiettivo è arrivare a 300 mila giovani italiani”.

Il Programma in 30 anni ha permesso a oltre 4 milioni di giovani di studiare e formarsi nelle università europee. Nel 2016 oltre 30 mila universitari italiani sono partiti in Erasmus e il nostro Paese ogni anno ospita circa 20 mila studenti europei.

“L’Erasmus – ha aggiunto Gozi – è anche il migliore antidoto contro il ritorno di razzismo, xenofobia, muri, pregiudizi. E’ per questo che non dovrà più essere un programma solo per chi se lo può permettere. Bisogna fare arrivare in Europa anche quel pezzo di Paese meno fortunato dove spesso si annida euroscetticismo e eurodelusione. E’ dalla generazione Erasmus che dobbiamo ripartire per rilanciare il progetto europeo nell’anno in cui celebriamo i sessant’anni dei Trattati di Roma”. A tal proposito, la discussione che ha preso vita il 24 febbraio porterà alla elaborazione di una serie di “policy suggestions”, un documento politico-culturale rivolto alle istituzioni italiane ed europee che sarà consegnato ai decisori politici durante una cerimonia di celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma.