FONDI STRUTTURALI, SEMPLIFICAZIONE IN ARRIVO

Il Comitato europeo delle Regioni ha messo in luce le principali difficoltà incontrate dai beneficiari nell’utilizzo delle procedure. Proposto anche un maggior coordinamento tra Fesr e Fse Positiva reazione da parte del relatore sulla semplificazione del Comitato europeo delle Regioni, Petr Osvald, all’annuncio della Commissione europea di un processo di semplificazione delle procedure relative all’utilizzo
Il Comitato europeo delle Regioni ha messo in luce le principali difficoltà incontrate dai beneficiari nell’utilizzo delle procedure. Proposto anche un maggior coordinamento tra Fesr e Fse

Positiva reazione da parte del relatore sulla semplificazione del Comitato europeo delle Regioni, Petr Osvald, all’annuncio della Commissione europea di un processo di semplificazione delle procedure relative all’utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei. Molti beneficiari considerano infatti l’utilizzo dei fondi “rischioso”, sia perché subordinato al rapporto tra il proprio paese e la Commissione europea, sia perché spesso il sostegno economico viene ridotto in itinere a causa di errori trascurabili riscontrati nell’attuazione o di modifiche apportate al progetto originale.

Il processo di semplificazione dovrebbe quindi conciliare la riduzione della burocrazia e degli oneri amministrativi e le misure contro la corruzione, che rendono il sistema molto complesso e istituisce modelli rigidi che spesso scoraggiano i beneficiari a presentare progetti innovativi.

 

Secondo il relatore sulla semplificazione, relativamente agli appalti pubblici che attingono a fondi strutturali europei, dovrebbero essere stabilite regole chiare a livello europeo, che prevalgano sulla legislazione nazionale.

Inoltre dovrebbe esserci un maggiore coordinamento tra il Fondo europeo di sviluppo regionale e il fondo sociale europeo, in modo da sfruttare a pieno le potenziale sinergie tra i due fondi a livello della gestione sia di programmi che di progetti.

La posizione del Comitato delle regioni, inoltre, sostiene l’adozione di metodologie di revisione che siano coerenti a livello nazionale ed europeo e un sistema di monitoraggio unico, disponibile anche durante l’attuazione del progetto, in modo da guidare il beneficiario e permettergli di apportare fin dall’inizio eventuali correzioni.

 

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