FIDAF audita al Senato in merito al Disegno di Legge sull’agricoltura biologica (DDL 988)

Martedì 2 luglio la Federazione Italiana dei Dottori Agrari e Forestali (FIDAF) è stata audita in Commissione agricoltura del Senato in merito all’iter di conversione del disegno di legge in materia di agricoltura biologica (DDL 988) Il presidente Andrea Sonnino e il consigliere nazionale Ermanno Comegna hanno illustrato ai senatori la posizione della Federazione sul provvedimento
Martedì 2 luglio la Federazione Italiana dei Dottori Agrari e Forestali (FIDAF) è stata audita in Commissione agricoltura del Senato in merito all’iter di conversione del disegno di legge in materia di agricoltura biologica (DDL 988)

Il presidente Andrea Sonnino e il consigliere nazionale Ermanno Comegna hanno illustrato ai senatori la posizione della Federazione sul provvedimento in discussione, evidenziandone le criticità e suggerendo modifiche.

 

La FIDAF è preoccupata per diverse ragioni. L’articolo 1 del testo dichiara l’agricoltura biologica attività di interesse nazionale, attribuendole una presunta superiorità rispetto all’agricoltura integrata. L’agricoltura biologica oggi costituisce un segmento del sistema agroalimentare capace di assicurare risultati soddisfacenti per molti agricoltori e risponde ad una precisa domanda di mercato, ma la sua superiorità in tutte le condizioni produttive non è basata su evidenze scientifiche. Inoltre il provvedimento in discussione equipara, in modo ingiustificato, la pratica esoterica biodinamica all’agricoltura biologica. Secondo la FIDAF è errato creare una discriminazione nei confronti della stragrande maggioranza degli agricoltori, che praticano metodi di agricoltura integrata o integrata avanzata, mentre sarebbe necessario coinvolgere tutti i produttori nella transizione verso sistemi agroindustriali sostenibili.

 

Criticabile per la FIDAF è anche l’idea di finanziare il piano di azione per l’agricoltura biologica con un prelievo che farà innalzare il costo di acquisto dei mezzi tecnici utilizzati dalle aziende integrate, già sottoposte a ricorrenti crisi di mercato ed emergenze di varia natura. Da modificare sono anche le disposizioni specifiche relative alle sementi biologiche, che non garantiscono la qualità,  delle sementi in termini di germinabilità, stato sanitario e purezza e rischiano quindi di alimentare la diffusione delle malerbe.

 

“Esiste una sola agricoltura, che ha la grande missione di mettere a disposizione della società alimenti salubri, di qualità ed ottenuti con metodi sostenibili. La sfida è di produrre di più con meno risorse, riducendo l’impatto sulla natura e sull’ambiente. L’agricoltura biologica è un metodo che non risponde sempre e comunque a tali fabbisogni, perché registra una produttività più bassa rispetto all’agricoltura integrata e richiede superfici agricole più ampie per ottenere la stessa quantità di alimenti di base. Abbiamo bisogno di unire gli sforzi per la intensificazione sostenibile dell’agricoltura”, ha dichiarato il presidente Sonnino, “e questo sarà possibile solo con un chiaro orientamento all’innovazione ed al mercato e con la piena fiducia verso la scienza e la tecnica”.