Festa della donna, cento anni, ma ancora troppe ineguaglianze di genere

La Commissione lancia la giornata europea per la parita’  retributiva tra uomini e donne In attesa di celebrare l’8 marzo i cento anni della festa internazionale della donna, l’Unione europea ha indetto per il 5 marzo la prima giornata europea per la parità retributiva tra donne e uomini. Con tale iniziativa la Commissione ha voluto
La Commissione lancia la giornata europea per la parita’  retributiva tra uomini e donne

In attesa di celebrare l’8 marzo i cento anni della festa internazionale della donna, l’Unione europea ha indetto per il 5 marzo la prima giornata europea per la parità retributiva tra donne e uomini. Con tale iniziativa la Commissione ha voluto porre l’attenzione sullo scarto salariale tra i sessi: in media una donna europea guadagna nella sua vita il 17,5% in meno rispetto a un uomo, nonostante la parità di salario per lo stesso lavoro è uno dei principi fondatori dell’Unione europea, sancito già nel 1957 con il trattato di Roma.
Tra le iniziative adottate dalla Commissione per ridurre il divario salariale occorre ricordare lo studio sul modo in cui le forme di lavoro atipico, come il lavoro part-time e i contratti a durata determinata, incidono sulla parità salariale.
Oltre alla disparità salariale vi è poi il problema della presenza femminile nel mondo del lavoro: le donne rappresentano il 60% dei laureati ma continuano ad essere sottorappresentate nei luoghi decisionali dell’economia. Nonostante diversi studi abbiano dimostrato come le imprese con maggiore presenza femminile ai vertici raggiungano risultati migliori, nei consigli di amministrazione delle maggiori imprese europee solo un membro su dieci è donna e nel 97% dei casi l’amministratore delegato è un uomo.
Secondo la Commissaria europea Viviane Reding, valorizzare pienamente il talento della forza lavoro delle donne è vantaggioso per le imprese, per l’economia e, soprattutto, per la società intera.
Obiettivo, quindi, delle istituzioni europee è raggiungere un equilibrio ragionevole su scala europea, invitando gli Stati membri meno virtuosi a seguire l’esempio di Finlandia, Svezia, Paesi Bassi e Danimarca; inoltre, fondamentale sarà il coinvolgimento delle parti sociali nel processo nazionale.
Infine, anche il Parlamento europeo sta lavorando per la piena parità e già nella plenaria di marzo dovrebbe approvare una serie di relazioni a favore delle pari opportunità ed i diritti delle donne.

Approfondimenti:

Progetto di relazione del Parlamento europeo sulle pari opportunità
Per conoscere il divario di retribuzione
Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015
Sintesi della legislazione UE sulle pari opportunità
 

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