Fatturazione elettronica, Anc: a rischio la protezione dei dati personali

Il Garante per la Privacy conferma la criticità, segnalata dall’Anc, sulla protezione dei dati personali con l’introduzione della fatturazione elettronica. Di seguito riportiamo il comunicato stampa dell’Associazione nazionale commercialisti Il Garante per la protezione dei dati personali ha emanato oggi un provvedimento nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, esercitando per la prima volta il potere correttivo
Il Garante per la Privacy conferma la criticità, segnalata dall’Anc, sulla protezione dei dati personali con l’introduzione della fatturazione elettronica. Di seguito riportiamo il comunicato stampa dell’Associazione nazionale commercialisti

Il Garante per la protezione dei dati personali ha emanato oggi un provvedimento nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, esercitando per la prima volta il potere correttivo di avvertimento che la nuova normativa europea attribuisce a questa Autorità.

 

L’Associazione Nazionale Commercialisti, lo scorso 19 ottobre, aveva segnalato al Garante le pesanti criticità che caratterizzavano le procedure previste dalla normativa sulla fatturazione elettronica, in vigore dal prossimo 1 gennaio. Era stato evidenziato  il rischio che i dati contenuti nelle fatture,  che riportano informazioni personali e sulle transazioni commerciali, potessero essere oggetto di interesse da parte di terzi, motivati a conoscere le scelte degli operatori economici e profilarne le caratteristiche. Era stata anche richiesta una particolare attenzione all’esigenza di prevedere una norma che proibisse del tutto la cessione e qualsiasi uso di detti dati, che non fosse connesso allo specifico servizio.

 

«Esprimiamo soddisfazione per il  fatto che il Garante sia pienamente consapevole di tutti i rischi connessi a questa operazione – dichiara Marco Cuchel, Presidente ANC – tuttavia, ci preme sottolineare che le nostre preoccupazioni non sono rivolte tanto alla gestione dello SDI da parte dell’Agenzia delle Entrate, la quale deve in ogni caso vigilare sulla correttezza della gestione dei dati, quanto verso tutti quegli operatori economici privati, come istituti di credito, software house, e altri grandi soggetti economici coinvolti, che in questo momento si lanciano nella realizzazione di applicazioni con la chiara finalità di acquisire tutti i dati derivanti dalla fattura elettronica. Si tratta di soggetti che indebitamente si troveranno a custodire e gestire informazioni che possono costituire oggetto di interesse e compravendita. Se non si corregge il tiro rischiamo di mettere a nudo l’intero sistema economico nazionale e di compromettere anche, in alcuni casi, la tutela dei brevetti industriali delle imprese italiane».

 

«È inoltre illegittimo ed improprio – conclude il Presidente Cuchel – l’affidamento della delega per i  servizi di fatturazione elettronica a soggetti diversi dagli intermediari abilitati, come previsto dal provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 5 novembre».