Europa, si risparmia agendo con politiche coordinate

Lo studio del Parlamento Europeo e Cifrel riportato dal Corriere della Sera “Se i 27 Paesi dell’ Unione trasferissero a livello europeo la gestione delle politiche di salute, clima ed energia, assicurazione sociale e difesa, risparmierebbero circa 180 miliardi di euro l’ anno rispetto alla somma delle loro rispettive spese attuali, a parità di cose
Lo studio del Parlamento Europeo e Cifrel riportato dal Corriere della Sera

“Se i 27 Paesi dell’ Unione trasferissero a livello europeo la gestione delle politiche di salute, clima ed energia, assicurazione sociale e difesa, risparmierebbero circa 180 miliardi di euro l’ anno rispetto alla somma delle loro rispettive spese attuali, a parità di cose fatte ma ottenendo livelli di efficienza in linea con i migliori fra quelli nazionali”. Lo scrive il Corriere della Sera, riportando i dati di uno studio commissionato dal Parlamento europeo e realizzato dal Cifrel, il Centro di ricerca interuniversitario sulla finanza locale e regionale, pubblicato in questi giorni. 

 

L’analisi distingue tra le spese che dovrebbero restare competenza dei singoli stati, come quelle per le cure sanitarie ad esempio, e quelle per cui una gestione europea sarebbe più conveniente, come quelle per la prevenzione e soprattutto per gli acquisti legati alla sanità. Lo studio sostiene infatti che sfruttando in pieno i rendimenti di scala e l’ effetto spill-over si potrebbero risparmiare ogni anno rispettivamente 3,5 miliardi per la prevenzione e 17 miliardi per gli acquisti, poichè l’Unione Europea e il suo mercato da 500 milioni di consumatori potrebbero contare su una forza negoziale infinitamente maggiore di quella di un singolo Stato.

 

 

Forti risparmi sarebbero garantiti anche agendo in modo coordinato sulle politiche per il clima, per la sicurezza sociale e per la difesa. Inoltre “un’assicurazione europea contro la disoccupazione, che non sostituirebbe ma farebbe da complemento agli schemi di protezione nazionale, permetterebbe di risparmiare 64,5 miliardi di euro l’anno”.

 

 

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