Esperto cinofilo e toelettatore. Rischio di abuso di professione

Il comunicato Anmvi Sull’atto dirigenziale che aggiorna il quadro regionale degli standard professionali di Regione Lombardia, l’ANMVI ha scritto all’Assessorato Formazione e Lavoro, chiedendo la revisione delle competenze attribuite ai profili di “Esperto cinofilo” e di Toelettatore per Animali da Compagnia.Ad avviso dei legali dell’Associazione, infatti, “molte delle competenze e delle abilità che vengono attribuite ai
Il comunicato Anmvi

Sull’atto dirigenziale che aggiorna il quadro regionale degli standard professionali di Regione Lombardia, l’ANMVI ha scritto all’Assessorato Formazione e Lavoro, chiedendo la revisione delle competenze attribuite ai profili di “Esperto cinofilo” e di Toelettatore per Animali da Compagnia.Ad avviso dei legali dell’Associazione, infatti, “molte delle competenze e delle abilità che vengono attribuite ai profili dell’Esperto Cinofilo e del Toelettatore per Animali da Compagnia appaiano propedeutiche allo svolgimento di attività riservate, per legge, alla professione del Medico Veterinario”.

La nota firmata dal Presidente Marco Melosi  è stata inoltrata all’Assessore Melania De Nichilo Rizzoli e per opportuna conoscenza anche alla Federazione regionale degli Ordini Veterinari della Lombardia e a Confprofessioni Lombardia.

La risposta della DG Formazione- Oggi stesso, la Direzione Generale della Formazione ha risposto che “sono già stati presi accordi con i competenti uffici della DG Welfare per apportare le correzioni più opportune al fine di non ingenerare equivoci”. Inoltre, riferisce sempre la direzione regionale, “di tali modifiche verrà data adeguata pubblicità”.

 

Le correzioni chieste dall’ANMVI- Ferma restando ogni dovuta considerazione per le attività cinofile e di toelettatura, l’ANMVI ha puntualizzato che “non rientrano nell’alveo delle professioni “regolamentate”, cioè organizzate in Albi e Ordini, dotate di abilitazioni di Stato esclusive e il cui esercizio abusivo è penalmente perseguito”.Al contrario, il provvedimento regionale “potrebbe ingenerare negli operatori dei suddetti settori una pericolosa confusione, inducendoli a compiere, sugli animali affidati alle loro cure, atti esclusivi e tipici del Medico Veterinario esponendoli a sicure conseguenze di natura penale, anche gravi”.

La richiesta dell’ANMVI è dunque di correggere i contenuti dell’Atto, facendo rientrare questi profili in una sfera giuridico-legale più propria e consona.

Inoltre- anche una volta emendati da sovrapposizioni con la figura del Medico Veterinario- secondo l’ANMVI i profili in questione dovrebbero relazionarsi e riferirsi ad un Medico Veterinario, in base ad una descrizione delle relazioni interprofessionali e interdisciplinari più appropriata e corretta.