Emergenza COVID-19, le misure della Commissione Europea

Aumento della produzione di mascherine e ventilatori, finanziamento di una scorta strategica di attrezzature mediche, 164 mln a Start Up e imprese tecnologiche per la ricerca sul Coronavirus, sospeso l’obbligo del disavanzo di bilancio sotto il 3% del P La Commissione Europea ha risposto all’emergenza coronavirus mettendo in campo una serie di iniziative volte ad
Aumento della produzione di mascherine e ventilatori, finanziamento di una scorta strategica di attrezzature mediche, 164 mln a Start Up e imprese tecnologiche per la ricerca sul Coronavirus, sospeso l’obbligo del disavanzo di bilancio sotto il 3% del P

La Commissione Europea ha risposto all’emergenza coronavirus mettendo in campo una serie di iniziative volte ad affrontare la crisi sanitaria ed economica legata alla diffusione del COVID-19. Tra le misure, diverse sono quelle studiate per alleggerire i sistemi sanitari nazionali, fornendo i dispositivi sanitari necessari. Inoltre, l’UE ha lavorato per difendere i posti di lavoro negli Stati membri più colpiti e per consentire una piena flessibilità nel quadro degli aiuti di stato, dando un aiuto alle imprese e assicurando liquidità nel settore finanziario per continuare a sostenere l’economia. Di seguito, i provvedimenti presi nei diversi ambiti.

 

SANITÀ

La Commissione europea interagisce giornalmente, tramite videoconferenza, con i 27 ministri nazionali della Salute e degli Interni. Nel corso delle riunioni, i leader dell’UE discutono le misure da attuare per contenere la pandemia di coronavirus. Inoltre, l’agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) fornisce alle autorità nazionali linee guida, dati e analisi del rischio.

La Commissione europea ha stimolato un aumento della produzione di mascherine, respiratori e altri dispositivi di protezione individuale, e ha avviato una procedura accelerata congiunta di appalto per l’acquisto di nuove forniture. La Commissione ha imposto agli Stati membri di rimuovere le barriere alla circolazione di tali dispositivi all’interno dell’UE. La Commissione ha inoltre deciso il finanziamento e la costituzione di una scorta strategica (come parte dello strumento rescEU) di attrezzature mediche, tra cui ventilatori e mascherine protettive, per aiutare i paesi dell’UE nel contesto della pandemia di COVID-19.

 

RICERCA

La Commissione ha informato che sosterrà il lavoro della società CureVac, basata a Tubingen, impegnata nello sviluppo e nella produzione di vaccini anti-Coronavirus, con un sostegno fino a 80 milioni di euro. Mentre esiste un budget di 164 milioni a disposizione di Start Up e imprese tecnologiche che progettino idee innovative per rispondere all’emergenza Covid-19. Altri 90 milioni di euro sono stati stanziati per l’iniziativa di innovazione medica (IMI) con l’industria farmaceutica.

 

ECONOMIA

A seguito della proposta della Commissione europea di attivare la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, i ministri delle finanze dell’UE hanno convenuto di sospendere i limiti di spesa per i bilanci nazionali per dare ai paesi dell’UE spazio sufficiente per combattere la pandemia di coronavirus. È pertanto sospesa la regola che prevede che il disavanzo di bilancio di un paese rimanga entro il 3% del PIL.

La BCE ha stanziato un pacchetto di emergenza da 750 miliardi di euro per alleviare l’impatto della pandemia di coronavirus, mentre l’Eurogruppo è pronto a prendere tutte le misure necessarie (“whatever it takes”) per azioni coordinate a sostegno dell’economia dopo lo shock del Coronavirus. Vediamo nel grafico seguente la situazione e la ripartizione degli aiuti economici in numeri (grafico espresso in miliardi di euro).

Da non dimenticare inoltre, tra le misure adottate, la flessibilità dei conti pubblici sulle spese eccezionali che i Paesi UE sosterranno per contenere l’epidemia e, su richiesta delle autorità italiane, la proroga di un mese circa il termine per la presentazione delle domande degli agricoltori italiani che hanno diritto a un sostegno al reddito nel quadro della politica agricola comune (PAC).

 

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